martedì 18 dicembre 2012
Primavera araba, risorgimento islamico e prove di democrazia
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domenica 16 dicembre 2012
Privati di un sogno
Privati di un sogno
La vittoria di Bersani
alle Primarie ha privato molti di noi di un sogno. Che poi non era un
sogno, era la speranza di poter iniziare a vivere in un paese
normale, senza compromessini dell'ultima ora, senza Berlusconi e il
suo circo, senza l'establishment piddiessino, senza tutto
quello che ci rendeva poco cittadini, molto sudditi, molto amari e
lontani dalla politica. Siamo stati privati della possibilità di
dimostrare a noi stessi di essere un popolo finalmente maturo, in
grado di guardare avanti, anche nella decadenza di questi tempi;
soprattutto di essere un popolo impegnato nella costruzione di un
futuro possibile. Qual'è il futuro che avremmo voluto? Ognuno di
noi, forse, aveva un'idea diversa, ma tutti eravamo d'accordo che
sarebbe stato un futuro fatto di regole condivise, di priorità vere
come la famiglia e il lavoro, come la scuola e la ricerca,
l'Università, la piccola e media impresa, l'ambiente e il turismo,
l'ecosviluppo. Un'Italia dove sarebbe stato possibile avere figli,
tanti, e lavoro, eguali diritti per tutti e vera accoglienza, energie
rinnovabili e produttività ... .
Il sogno è finito
Bersani e Berlusconi si sono ritrovati (paghi l'uno dell'altro), e
subito dopo sono stati defenestrati da qualcuno che guarda avanti, ma
non quanto guardavamo noi.
Doha e il salvataggio del pianeta
Doha e il salvataggio del pianeta
Sono ormai anni che attendiamo con ansia l'avvio di un cammino internazionale per la salvaguardia del pianeta. In particolare si attende un passo in avanti sul Protocollo di Kyoto ormai giunto a conclusione. La conferenza di Doha sui cambiamenti climatici, di fatto poco seguita dalla stampa nazionale e internazionale, non ha prodotto risultati eccezionali, ma non ha lasciato l'amaro in bocca.
Qui di seguito il comunicato stampa finale:
http://www.cop18.qa/news/singlestory.aspx?id=297
Sono ormai anni che attendiamo con ansia l'avvio di un cammino internazionale per la salvaguardia del pianeta. In particolare si attende un passo in avanti sul Protocollo di Kyoto ormai giunto a conclusione. La conferenza di Doha sui cambiamenti climatici, di fatto poco seguita dalla stampa nazionale e internazionale, non ha prodotto risultati eccezionali, ma non ha lasciato l'amaro in bocca.
Qui di seguito il comunicato stampa finale:
http://www.cop18.qa/news/singlestory.aspx?id=297
Internet e le possibili nuove regole
Non lo sapevamo, presi dai continui problemi nostrani, che in questi giorni ha avuto luogo una conferenza internazionale che avrebbe potuto modificare le nostre libertà su Internet e per questo motivo riporto qui di seguito il link all'articolo di Elmar Burchia pubblicato oggi sul Corriere.it.
"La conferenza mondiale su Internet è stata un fiasco: a vincere è stato Internet"
mercoledì 5 dicembre 2012
Il Pd non utilizzi il successo per rafforzare i vecchi apparati
Il Pd non utilizzi il successo per rafforzare i vecchi apparati
da: www.iconfronti.it
di Alfonso Conte
Alcune
immagini riguardanti esponenti del Partito Democratico all’indomani del
successo di Bersani sembrano rinviare a quella strana sensazione di
euforia che prende, nonostante i segni ancora evidenti del disastro, i
sopravvissuti ad un cataclisma, ad un naufragio. Scampato il pericolo,
resta lo stato di forte eccitazione, sicché capita spesso che la
consapevolezza di aver salvato la propria pelle trasformi il panico
vissuto qualche ora prima in un’allegria smodata, prevalente finanche
sul dolore per i compagni di viaggio scomparsi o per le cose andate
distrutte. Renzi torna a fare il sindaco, il Centro-destra appare
incapace di uscire dal vicolo cieco in cui si è ficcato, i media
riescono a rappresentare il movimento di Grillo come una setta di
invasati e il Centro-sinistra raggiunge livelli di consenso mai
conosciuti in passato … eppure, di fronte a bottiglie stappate,
compiaciuti sorrisi e complici sguardi d’intesa, non sono pochi coloro i
quali si chiedono: ma che avranno mai da festeggiare?
In effetti, già un nuovo appuntamento attende gli uomini dell’apparato: la presentazione delle liste dei candidati in vista delle imminenti elezioni politiche. Si tratta di un banco di prova significativo innanzitutto per il segretario del PD e candidato del Centro-sinistra alla Presidenza del Consiglio, costretto a dimostrare da subito di saper operare una sintesi convincente tra coloro i quali hanno contribuito al suo successo alle Primarie, ora in attesa di vedersi assegnare sostanziose ricompense, e quel 40% di elettori del Centro-sinistra, i quali hanno ampiamente manifestato il proprio disappunto verso il partito “vecchio” e potrebbero in gran parte, dopo una contrapposizione logorante soprattutto a livello periferico, decidere di ritirare il sostegno se il partito non dimostrerà di sapersi rinnovare. Inoltre, dopo i costi pagati per colpa dei vari De Gregorio e Scilipoti e con un partito in fermento, le scelte saranno condizionate anche dall’esigenza di mandare in Parlamento persone ligie alle direttive della segreteria centrale; ma, se è evidente che i quadri dell’apparato risultano di gran lunga più affidabili mentre gli esterni meno controllabili, è pur chiaro che tanti elettori del Centro-sinistra troverebbero del tutto inaccettabili candidature indicate in virtù di logiche antiquate (di ex-parlamentari proiettati verso il quinto o il sesto mandato, di dirigenti provinciali da promuovere deputati in virtù di “legittime aspirazioni alla progressione di carriera”, di figli e nipoti cooptati dalla casta, per non dire di pregiudicati e voltagabbana). Ciò sarà ancor più evidente se, come ormai appare molto probabile, la legge elettorale resterà immutata e gli elettori continueranno a non poter esprimere le loro preferenze.
Le Primarie sono ormai concluse, ma l’apparato del PD non può pensare di aver risolto una volta per tutte le questioni all’ordine del giorno grazie al successo conseguito. I risultati hanno ribadito il suo peso, soprattutto al Sud, ma hanno anche svelato la crescita di un voto d’opinione indipendente, liberato da vincoli ideologici ed incline a premiare soggetti diversi in base alle diverse circostanze. Anche per questo, soprattutto al Sud, c’è ancora speranza.
In effetti, già un nuovo appuntamento attende gli uomini dell’apparato: la presentazione delle liste dei candidati in vista delle imminenti elezioni politiche. Si tratta di un banco di prova significativo innanzitutto per il segretario del PD e candidato del Centro-sinistra alla Presidenza del Consiglio, costretto a dimostrare da subito di saper operare una sintesi convincente tra coloro i quali hanno contribuito al suo successo alle Primarie, ora in attesa di vedersi assegnare sostanziose ricompense, e quel 40% di elettori del Centro-sinistra, i quali hanno ampiamente manifestato il proprio disappunto verso il partito “vecchio” e potrebbero in gran parte, dopo una contrapposizione logorante soprattutto a livello periferico, decidere di ritirare il sostegno se il partito non dimostrerà di sapersi rinnovare. Inoltre, dopo i costi pagati per colpa dei vari De Gregorio e Scilipoti e con un partito in fermento, le scelte saranno condizionate anche dall’esigenza di mandare in Parlamento persone ligie alle direttive della segreteria centrale; ma, se è evidente che i quadri dell’apparato risultano di gran lunga più affidabili mentre gli esterni meno controllabili, è pur chiaro che tanti elettori del Centro-sinistra troverebbero del tutto inaccettabili candidature indicate in virtù di logiche antiquate (di ex-parlamentari proiettati verso il quinto o il sesto mandato, di dirigenti provinciali da promuovere deputati in virtù di “legittime aspirazioni alla progressione di carriera”, di figli e nipoti cooptati dalla casta, per non dire di pregiudicati e voltagabbana). Ciò sarà ancor più evidente se, come ormai appare molto probabile, la legge elettorale resterà immutata e gli elettori continueranno a non poter esprimere le loro preferenze.
Le Primarie sono ormai concluse, ma l’apparato del PD non può pensare di aver risolto una volta per tutte le questioni all’ordine del giorno grazie al successo conseguito. I risultati hanno ribadito il suo peso, soprattutto al Sud, ma hanno anche svelato la crescita di un voto d’opinione indipendente, liberato da vincoli ideologici ed incline a premiare soggetti diversi in base alle diverse circostanze. Anche per questo, soprattutto al Sud, c’è ancora speranza.
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lunedì 3 dicembre 2012
Massimo Gramellini – L’ultimo treno
Massimo Gramellini – L’ultimo treno
Per la serie “senza ritegno”
Come Bertoldo che non riusciva mai a trovare l’albero a cui impiccarsi, il
Senato ha rinviato a martedì il voto di fiducia sul decreto che taglia i
costi della politica, a causa di uno sciopero dei treni.
Sono
venuto a capo per consentirvi di smaltire l’incredulità. Martedì cosa
si inventeranno, un’indigestione di cozze collettiva? Oltretutto pare
che la storia dello sciopero sia una scusa raffazzonata lì per lì, pur
di nascondere i dissidi interni ai partiti e giustificare la più
politica di tutte le arti: il rinvio. Ma come fanno a non capire che
qualunque verità risulterebbe meno fastidiosa di quella penosa bugia? Un
Paese dove un operaio scompare in mare durante la bufera cadendo da una
gru su cui non doveva nemmeno stare, e dove una barista pendolare muore
di stanchezza alla fermata della metro dopo essersi alzata per
l’ennesima volta di domenica alle quattro del mattino, ecco, un
Paese così serio e duramente provato pretende di non essere offeso
dagli sfoggi di tracotanza di coloro che dovrebbero fornire il buon
esempio. Questa era davvero l’ultima occasione per un colpo
d’ala. Immaginate il presidente dell’assemblea Schifani che annuncia
alle telecamere: «Abbiamo deciso all’unanimità di restare a Roma nel
weekend per votare una legge tanto attesa dall’opinione pubblica. Il
Senato rimane aperto sabato e domenica. Invito i cittadini ad assistere
dai palchi al nostro lavoro». Non dico che si sarebbero guadagnati la
rielezione, ma uno sconto del venti per cento sulle pernacchie sì. Così
invece niente, neanche la mancia.
martedì 27 novembre 2012
Bersani: io giro la ruota
Bersani: "io giro la ruota"
Oggi (27 novembre) Bersani al Corriere.it
Oggi (27 novembre) Bersani al Corriere.it
Ho seguito con attenzione Bersani ospite, oggi, di Corriere.it. Ho cercato di comprendere il suo programma, ma non ci sono riuscita. Sicuramente il problema è mio. Due però sono le cose che ha detto e mi sono rimaste bene in mente. La prima è che lui non porta esempi di soluzioni ai problemi, perché non vuole promettere cose che poi non sa se potrà mantenere. Di conseguenza, a ogni domanda del tipo: come intende risolvere o affrontare il problema del lavoro, o della competitività o dell'Ilva, Bersani ha non risposto, limitandosi a enunciazioni di principio. E questo è poco per chi si aspetta un programma operativo di governo. Da chi vorrebbe conoscere questo programma operativo di governo prima e non dopo le elezioni.
La seconda cosa riguarda il ricambio generazionale al governo del paese. Bersani ha detto che è chiaro che lui "girerà la ruota" e riconoscendo la necessità di un ricambio consentirà a giovani (formatisi in seno al partito) di partecipare al prossimo governo, qualora dovesse vincere ("se toccherà a me").
E questo per me è un punto difficile da digerire. Io credo che le idee vincenti possano anche nascere al di fuori di una schema precostituito, e quindi anche fuori da un partito e tutta la sua struttura. Credo che questo sia il problema, in generale italiano, ovvero il dover per forza seguire una procedura di avanzamento della macchina (io giro la ruota). Ma non siamo al supermercato, dove si prende il numerino per comprare il salame e per evitare baruffe, e per un chiaro senso di civiltà, we queue (come direbbero gli inglesi) ovvero facciamo la fila. La politica ha bisogno di idee, di confronto con la società, con l'economia reale, con il mondo dell'associazionismo, dell'ambientalismo, etc. E non è detto (e non lo si deve impedire) che da questi altri mondi non possano emergere idee valide e soggetti altrettanto capaci e vincenti per la politica stessa. Perché un "funzionario" di partito è valido e un cittadino no?
E', tra le altre cose, questa concezione che Bersani avalla pienamente, che rende il PD di Bersani vecchio e non vincente ora e nel lungo periodo. Se poi vince sono io che chiaramente non ho capito.
venerdì 23 novembre 2012
Per Matteo Renzi scomoderò anche Kennedy e la sua Nuova Frontiera
Di ritorno dalla Leopolda dove si respirava desiderio di cambiamento e futuro ...
di Beatrice Benocci - pubblicato su IConfronti
www.iconfronti.it
http://www.iconfronti.it/per-matteo-renzi-scomodero-anche-kennedy-e-la-sua-nuova-frontiera/
Non è ciò che può fare il paese per te, ma ciò che puoi dare tu per questo paese. Questo
è il leit-motiv della Leopolda: una chiamata alle armi, un risvegliare
le coscienze ad un nuovo impegno civile, ad una nuova stagione politica
in cui questa stessa parola torni al suo vero significato, non più
vituperata, non più considerata negativa, non più rilegata in buie
stanze del potere (a volte molto luminose, molto chiassose e becere).
Questo era sabato la Leopolda, questo è stata l’intera campagna condotta da Matteo Renzi. Non posso non ripensare (ieri ricadeva l’anniversario del suo assassinio) a ciò che disse Kennedy agli americani in occasione del discorso di accettazione della candidatura nel luglio del 1960: Non si tratta di ciò che io intendo offrire al popolo americano, ma di ciò che io intendo chiedergli. Fa ricorso al suo orgoglio e non al suo portafoglio – porta la promessa di più sacrificio al posto di più sicurezza. E dalla sua parte aveva l’età, la forza, soprattutto la consapevolezza di non aver fatto parte di coloro che avevano condotto il mondo nell’abisso della seconda guerra mondiale. Kennedy guardava lontano, ad un futuro possibile, alle nuove tecnologie, alla conquista dello spazio, e per far questo aveva bisogno della pace e del dialogo. Aveva bisogno, soprattutto, di un popolo pronto a rischiare: Sarebbe facile allontanarsi da quella frontiera, guardare alla sicura mediocrità del passato, essere cullati dalle buone intenzioni e dall’alta retorica – e coloro che preferiscono quel corso non dovrebbero sprecare il loro voto per me, indipendentemente dal partito. Ma io credo che i tempi chiedano nuove invenzioni, innovazione, immaginazione, decisione. Io vi sto chiedendo di essere pionieri della Nuova Frontiera.
Questo era sabato la Leopolda, questo è stata l’intera campagna condotta da Matteo Renzi. Non posso non ripensare (ieri ricadeva l’anniversario del suo assassinio) a ciò che disse Kennedy agli americani in occasione del discorso di accettazione della candidatura nel luglio del 1960: Non si tratta di ciò che io intendo offrire al popolo americano, ma di ciò che io intendo chiedergli. Fa ricorso al suo orgoglio e non al suo portafoglio – porta la promessa di più sacrificio al posto di più sicurezza. E dalla sua parte aveva l’età, la forza, soprattutto la consapevolezza di non aver fatto parte di coloro che avevano condotto il mondo nell’abisso della seconda guerra mondiale. Kennedy guardava lontano, ad un futuro possibile, alle nuove tecnologie, alla conquista dello spazio, e per far questo aveva bisogno della pace e del dialogo. Aveva bisogno, soprattutto, di un popolo pronto a rischiare: Sarebbe facile allontanarsi da quella frontiera, guardare alla sicura mediocrità del passato, essere cullati dalle buone intenzioni e dall’alta retorica – e coloro che preferiscono quel corso non dovrebbero sprecare il loro voto per me, indipendentemente dal partito. Ma io credo che i tempi chiedano nuove invenzioni, innovazione, immaginazione, decisione. Io vi sto chiedendo di essere pionieri della Nuova Frontiera.
Le famiglie sono straziate
Le famiglie sono straziate
di ritorno dalla Leopolda/2
E' da settimane, direi
mesi, che mio marito ed io continuiamo a dirci che le famiglie sono
straziate. Lo sono perchè i servizi (lo stato sociale) non c'è,
perché la scuola è nello stato in cui è, perché i soldi non ci
sono, perché ogni spesa extra è fonte di muta disperazione. Ma
queste cose le sappiamo, le apprendiamo dai giornali. Ciò che non
sappiamo, ciò che i politici non sanno, né tantomeno lo sanno i
sindacalisti, è che nonostante tutto le famiglie cercano di non
venir meno alle proprie responsabilità rispetto ai minori: se serve
lo sport i figli fanno sport, se serve logopedia i figli fanno
logopedia, se servono cure i figli hanno le cure, se servono i libri
(alle superiori) si chiede un mini prestito.
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martedì 20 novembre 2012
Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza
AMNESTY INTERNATIONAL
Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza
http://issuu.com/amnestyinternational_italia/docs/crc_ragazzi?mode=embed&layout=http://skin.issuu.com/v/dark/layout.xml&showFlipBtn=true
Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza
http://issuu.com/amnestyinternational_italia/docs/crc_ragazzi?mode=embed&layout=http://skin.issuu.com/v/dark/layout.xml&showFlipBtn=true
lunedì 19 novembre 2012
Il vento e la palude di Marco Damilano
Consiglio di leggere:
http://damilano.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/11/18/il-vento-e-la-palude/
Il vento e la palude
di Marco Damilano
http://damilano.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/11/18/il-vento-e-la-palude/
Il vento e la palude
di Marco Damilano
Valeva la pena stare due giorni alla stazione Leopolda di Firenze con
i ragazzi di Matteo Renzi e poi prendere di corsa un treno per correre a
Roma agli studios De Paolis sulla Tiburtina per assistere finalmente al
primo ciak della creatura montezemoliana in questo sabato 17 novembre.
Perché non sono i lanci d’agenzia o i retroscena a rivelare il senso e
le potenzialità e i limiti dei due progetti e dei rispettivi leader, ma
l’osservazione delle platee, i mondi che mettono in movimento alla
vigilia dello scontro elettorale 2013.
venerdì 16 novembre 2012
Il gioco delle primarie del PD

Fai un passo avanti, fai un passo indietro, fai la giravolta, falla un'altra volta ... e potremmo andare avanti molto. Le primarie, come decise dal PD, sono per i cittadini un percorso a ostacoli che molto si avvicina ai giochi che facevamo da bambini, che in quanto giochi erano divertenti, ma che per un adulto sono una grande perdita di tempo.
Quindi per andare a votare alle primarie bisogna armarsi di tanta pazienza.
Vediamo i passaggi:
a) iscriversi on line per poi comprendere che è alquanto inutile visto che dopo devi comunque recarti presso un comitato!
b) raggiungere il Comitato e sentirsi dire che servono un documento e la tessera elettorale
attenzione! il cittadino non può andare in un qualsiasi comitato, ma solo in quello del suo seggio elettorale (???)
c) versare due euro e firmare una mozione di sostegno al PD (!!).
Ora, mi domando, perché la tessera elettorale? E mi rispondo, perché domani il PD o chi per esso, potrà procedere ad un controllo statistico tra coloro che si sono recati con la propria tessera e nel proprio territorio elettorale a votare alle primare e coloro che domani andranno a votare alla elezioni. Ecco.
A causa di tutti questi arzigogolii, che appaiono poco trasparenti e pochissimo democratici, in molti non andranno a votare alle primarie, oppure andranno all'ultimo minuto (memori delle primarie precedenti di per se molto semplici) e si arrabbieranno moltissimo. Occorre ricordarsi costantemente, come un mantra, di avere una grande pazienza in queste primarie e andare a votare.
Primarie 2012: La Leopolda
Primarie 2012: La Leopolda
Leopolda 2012 - Intervento di Pietro Ichino
http://www.youtube.com/watch?v=d-cOGX-CRNg&feature=youtu.be
Leopolda 2012 - Intervento di Davide Serra
http://www.youtube.com/watch?v=GgEg-mOn8JQ&feature=relmfu
domenica 11 novembre 2012
L’irriducibile sentimento tedesco di unità nazionale
L’irriducibile sentimento tedesco di unità nazionale
di Beatrice Benocci
Tratto da: I Confronti (9 novembre 2012)
http://www.iconfronti.it/lirriducibile-sentimento-tedesco-di-unita-nazionale/
di Beatrice Benocci
Tratto da: I Confronti (9 novembre 2012)
http://www.iconfronti.it/lirriducibile-sentimento-tedesco-di-unita-nazionale/
La sera del 9 novembre del 1989, 28 anni dopo la sua drammatica
costruzione avvenuta nell’agosto del 1961, cadeva il Muro di Berlino.
Kennedy l’aveva definito il male minore, mentre Kruscev la cosa buona.
La costruzione del Muro chiudeva, infatti, un lungo capitolo della
storia tedesca, europea e internazionale. Soprattutto eliminava, in
tempi di guerra fredda, un pericoloso focolaio in centro Europa. Proprio
la collocazione geografica di Berlino, a est in pieno territorio
tedesco-orientale, il suo essere divisa – come del resto la Germania –
in quattro zone di occupazione, la rendevano ad un tempo strumento di
pressione e elemento di debolezza dell’azione di Washington e Mosca.
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domenica 28 ottobre 2012
Grazie a Lucia Annunziata che ha sdoganato Davide Serra
La trasmissione di oggi è da vedere e sentire più volte.
http://www.inmezzora.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-342ff0da-d210-4d5a-bf16-41889bdeda11.html
Lettera di Davide Serra a Bersani
Caro Onorevole Bersani,
trovo incredibile che in un Paese con un'evasione fiscale da record, che nessuno dei politici sembra abbia, sinora, voluto veramente combattere, venga definito «bandit» un investitore istituzionle basato a Londra, regolato dall’FSA e dalla SEC e tassato dall’Inland Revenue.
trovo incredibile che in un Paese con un'evasione fiscale da record, che nessuno dei politici sembra abbia, sinora, voluto veramente combattere, venga definito «bandit» un investitore istituzionle basato a Londra, regolato dall’FSA e dalla SEC e tassato dall’Inland Revenue.
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giovedì 18 ottobre 2012
Perché voterò Renzi
Perché voterò Renzi
Voterò Renzi alle primarie, nonostante le articolate e odiose regole imposte dal team Bersani.
Voterò Renzi alle primarie, nonostante le articolate e odiose regole imposte dal team Bersani.
Lo voterò arrabbiata perché tra le tante
disposizioni del politburo di Bersani vi è anche, sembra, questa
regola della firma di una mozione di appoggio al PD. Ma in Italia il
voto non è segreto?? Il voto nell'urna è costituzionalmente
segreto, quindi a che pro chiedere di firmare una mozione che
potrebbe essere benissimo disattesa. E poi gli elenchi, i
contro-elenchi etc. etc.
Voterò Renzi perché ha avuto il coraggio di
provare. In questo asfittico paese, anche chiedere il diritto alla
mensa fa venire l'orticaria alle persone. Sembra di vivere in un
paese che reputa disdicevole (parola che segna la mia età!)
l'esercizio della cittadinanza. Ogni volta che parli di politica,
proponi un'azione, un incontro per discutere di una questione di
interesse sociale o ambientale, le persone che ti stanno intorno
sembrano divenire sorde, straniere, aliene.
Quindi voto Renzi perché ha avuto coraggio. Il
coraggio di usare la parola rottamare, di parlare di asili e
collegarlo al lavoro femminile, conti pubblici e di debito pubblico,
di futuro, ambiente, turismo. Tutto quello in cui credo.
Soprattutto voterò Renzi, che ho ascoltato a
Salerno, in una sala strapiena, senza climatizzazione (!!), senza
wi-fi (rotto!!), con alcuni "osservatori", qualche
improbabile presenza, in assenza dell'establishment deluchiano, di
molti over (moltissimi, quasi il 60% dei presenti superava in
cinquant'anni di età), coppie, giovani, famiglie, di destra, di
sinistra, ambientalisti.
Lo voterò per aver dato all'incontro un giusto
imprinting: "noi non abbiamo bisogno di poltrone, ci sediamo sul
parquet". Chiaro richiamo alla signorina che chiedeva di
lasciare la prima fila ai sindaci e alle autorità.
Lo voterò soprattutto per aver ricordato (come del
resto avrà fatto e farà in ogni suo incontro) di non sprecare
questa occasione, un'occasione unica per ognuno di noi di tornare a
parlare di politica, fare politica, amare la politica. Direi io,
un'occasione unica per noi italiani di esercitare il diritto alla
cittadinanza, ormai quasi accantonato in qualche vecchio cassetto.
domenica 14 ottobre 2012
Enrico Berlinguer
Storie gentili, future memorie
Palazzo Lanfranchi
5-14 ottobre 2012
Storie gentili, future memorie
Palazzo Lanfranchi
5-14 ottobre 2012
Ci siamo riusciti! Anche se quasi in chiusura, siamo riusciti a visitare questa bella mostra. La scelta dei curatori di affidarsi ad una struttura essenziale quale contenitore di queste foto narranti e l'uso di un carattere di stampa d'altri tempi proietta immediatamente il visitatore in una dimensione emozionale. E a nulla hanno potuto i continui richiami di mio figlio (chi è questo signore, cosa fa in questa foto e in quest'altra, chi sono queste persone etc. etc.), né l'imminente arrivo del brutto tempo. Siamo rimasti molto e con grande gioia a girovagare per la grandi sale e a ricordare fatti e eventi di un periodo importante della nostra storia.
mercoledì 10 ottobre 2012
Il tempo corto delle donne
Quasi ogni giorno ci
informano che in Italia le donne non percepiscono lo stesso stipendio
degli uomini, a parità di ruolo e responsabilità, e non hanno le
stesse possibilità di carriera. C'è chi grida allo scandalo e
invoca le quote rosa, c'è chi inneggia alla presunta differenza e
invita le donne a occuparsi della famiglia. Bene.
L'inizio dell'anno
scolastico rappresenta la risposta a ogni domanda. Oggi siamo al 10
di ottobre e la scuola di mio figlio (storica scuola a tempo pieno
della città in cui vivo) non ha attivato, né la mensa, né il
prescuola. Dato che questo rito iniziatico si ripete ogni anno, se va
bene, in un anno riesco a lavorare in modo proficuo e lineare per non
più di sei mesi. I conti sono semplici. La scuola inizia a metà
settembre e fino alla metà/fine ottobre offre un orario giornaliero
di cinque ore, dalle 8,30 alle 13,30. La mamma lavoratrice riesce a
raggiungere il posto di lavoro alle 9 per poi lasciarlo intorno alle
13.00. Cosa che spesso porta i capi e i colleghi a dire, ma perché
non ti prendi le ferie?
sabato 29 settembre 2012
LO SBARCO e SALERNO CAPITALE
Mostra permanente Via Generale Clark - Salerno Ha aperto i battenti oggi, nei locali della Regione Campania in via Generale Clark a Salerno, la mostra permanente dedicata allo sbarco alleato del settembre del 1943. L'iniziativa gode dell'Alto patronato del Presidente della Repubblica ed è stata promossa dall'Associazione Parco della Memoria della Campania. L'idea di una mostra permanente nasce dalla collaborazione tra Edoardo Scotti e il prof. Nicola Oddati. Come più volte ricordato dallo stesso Oddati, la mostra corona un sogno durato trent'anni. Molteplici gli obiettivi perseguiti dai curatori della mostra: luogo di memoria e di conoscenza per i più giovani, luogo di visita per i turisti che giungono a Salerno, luogo di studio e approfondimento per gli studenti. L'idea, ha sottolineato Edoardo Scotti, è quella di allineare Salerno ai piccoli e grandi centri della Normandia che hanno reso i loro luoghi della memoria meta di importanti percorsi storico-turistici. Ulteriore obiettivo è quello di avvicinare questo luogo della memoria ad un altro grande strumento in grado di emozionare e evocare, il cinema. Da qui la presenza oggi all'inaugurazione di Claudio Gubitosi invitato da Edoardo Scotti a promuovere, attraverso il Giffoni Film Festival, la futura presenza a Salerno degli Oscar italiani che, a loro volta, hanno conquistato la statuetta proprio grazie a film dedicati alla memoria. La mostra, allestita in modo essenziale, conduce il visitatore grazie soprattutto all'imponente uso della fotografia nella dimensione del tempo dello sbarco. Scorrono così luoghi e persone, civili e militari, spazi conosciuti e altri irriconoscibili, alternati a cimeli e strumenti allocati in teche trasparenti e a ritagli di giornali dell'epoca. Le testimonianze sono italiane, inglesi, americane. Emergono volti e nomi, uniformi e piccoli oggetti. Fuori dalle sale un imponente e solitario tank accompagna il visitatore verso l'uscita.
beatrice.benocci@libero.it
Mostra permanente Via Generale Clark - Salerno Ha aperto i battenti oggi, nei locali della Regione Campania in via Generale Clark a Salerno, la mostra permanente dedicata allo sbarco alleato del settembre del 1943. L'iniziativa gode dell'Alto patronato del Presidente della Repubblica ed è stata promossa dall'Associazione Parco della Memoria della Campania. L'idea di una mostra permanente nasce dalla collaborazione tra Edoardo Scotti e il prof. Nicola Oddati. Come più volte ricordato dallo stesso Oddati, la mostra corona un sogno durato trent'anni. Molteplici gli obiettivi perseguiti dai curatori della mostra: luogo di memoria e di conoscenza per i più giovani, luogo di visita per i turisti che giungono a Salerno, luogo di studio e approfondimento per gli studenti. L'idea, ha sottolineato Edoardo Scotti, è quella di allineare Salerno ai piccoli e grandi centri della Normandia che hanno reso i loro luoghi della memoria meta di importanti percorsi storico-turistici. Ulteriore obiettivo è quello di avvicinare questo luogo della memoria ad un altro grande strumento in grado di emozionare e evocare, il cinema. Da qui la presenza oggi all'inaugurazione di Claudio Gubitosi invitato da Edoardo Scotti a promuovere, attraverso il Giffoni Film Festival, la futura presenza a Salerno degli Oscar italiani che, a loro volta, hanno conquistato la statuetta proprio grazie a film dedicati alla memoria. La mostra, allestita in modo essenziale, conduce il visitatore grazie soprattutto all'imponente uso della fotografia nella dimensione del tempo dello sbarco. Scorrono così luoghi e persone, civili e militari, spazi conosciuti e altri irriconoscibili, alternati a cimeli e strumenti allocati in teche trasparenti e a ritagli di giornali dell'epoca. Le testimonianze sono italiane, inglesi, americane. Emergono volti e nomi, uniformi e piccoli oggetti. Fuori dalle sale un imponente e solitario tank accompagna il visitatore verso l'uscita.
beatrice.benocci@libero.it
mercoledì 26 settembre 2012
Enrico Berlinguer
Enrico Berlinguer
Storie gentili, future memorie
5/14 ottobre 2012
Palazzo Lanfranchi, Matera
Storie gentili, future memorie
5/14 ottobre 2012
Palazzo Lanfranchi, Matera
Prende il via il 5 ottobre questa bella mostra dedicata a Enrico Berlinguer. Bella perché chi la propone si caratterizza per vitalità e grande passione politica, i giovani di Fondazione Basilicata Futuro; una squadra che ho avuto il piacere di incontrare recentemente a Melfi in occasione dell'iniziativa Viaggio lento a sud di Eboli. Bella perché ci racconta per immagini una delle stagioni più dense della nostra vita politica, di quella sinistra italiana mai dimenticata; perché ci racconta di un leader amatissimo, Enrico Berlinguer.
Storie gentili, future memorie, come sottolinea Giovanni Casaletto presidente di Fondazione Basilicata Futuro, è una trilogia di eventi attraverso i quali presentare le figure di Enrico Berlinguer, Aldo Moro e Sandro Pertini:
"L'obiettivo nostro è quello di attraversare il ricordo, fermandosi solo per qualche istante, attraverso la più classica delle rappresentazioni artistiche (la foto), per raccontare il passato, riattualizzare le emozioni e compiere un passo accorto verso il futuro".
giovedì 13 settembre 2012
Viaggio lento a sud di Eboli
Segnalo questa bella iniziativa promossa dall'Associazione Cento Uomini di Ferro:
Viaggio lento a sud di Eboli
(20 - 23 settembre 2012)
http://www.kayenna.net/turismo-e-tempo-libero/2702-viaggio-lento-a-sud-di-eboli.html
Viaggio lento a sud di Eboli
(20 - 23 settembre 2012)
Prende
il via il prossimo 20 settembre la bella iniziativa organizzata e
promossa dall'Associazione "Cento uomini di ferro", costituita da
docenti e studenti della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di
Salerno. Come spiega Alfonso Conte, membro dell'associazione e
professore di storia del Mezzogiorno, "di Mezzogiorno si parla molto, ma
capita a volte, pur vivendoci, di conoscerlo poco".
Viaggio lento a sud di Eboli è,
quindi, un progetto di conoscenza. Si parte da Napoli per giungere ad
Ascea e in questo girovagare, rigorosamente con mezzi pubblici "lenti"
come i treni regionali, si incontrano luoghi e persone in grado di
raccontare il nostro Sud.
All'iniziativa può partecipare chiunque, così come è possibile prendere parte anche a singole porzioni di questo viaggio.
Le
tappe, con partenza dalla stazione di Napoli, sono: Pietrarsa con
visita alle officine ferroviarie volute dai Borbone, Rionero in Vulture
con incontro con i giovani dell’Arci, i quali portano avanti un progetto
di accoglienza per immigrati, la biblioteca di Giustino Fortunato e i
laghi di Monticchio. Si prosegue con Melfi, con visita alla casa di
Francesco Saverio Nitti e conferenza a lui dedicata da Francesco
Barbagallo; e ancora Ascea dove i partecipanti prenderanno parte a una
cena conviviale con Pasquale Persico. Il viaggio si conclude con una
visita alla Fondazione Alario.
Per info: centouominidiferro@gmail.com
pagina facebook: centouominidiferro
http://www.kayenna.net/turismo-e-tempo-libero/2702-viaggio-lento-a-sud-di-eboli.html
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venerdì 24 agosto 2012
Willy Brandt venti anni dopo
Posto questo bell'intervento di Johan Galtung su Willy Brandt tratto dal sito Centro Studi Sereno Regis :
Willy Brandt venti anni dopo
del 13 luglio 2012
È
morto vent’anni fa, il grande statista tedesco. La Germania, l’Europa e
il mondo hanno ampi motivi di riconoscenza e molto da imparare da
questo maestro di politica in condizioni di gran tensione e
polarizzazione.
(segue link)
http://serenoregis.org/2012/07/willy-brandt-20-anni-dopo-johan-galtung/
domenica 10 giugno 2012
I leggendari poteri forti
Posto l'editoriale di De Bortoli (www.corriere.it), chiaro e condivisibile dalla prima all'ultima parola.
Classe dirigente e futuro del paese
I leggendari poteri forti
Non vi sono vere élite o egemonie di qualità, ma solo una congerie disordinata e caotica di ingessature corporative
La settimana più difficile del governo si chiude con la scelta,
coraggiosa, dei nuovi vertici Rai. Ora speriamo che un analogo colpo
d'acceleratore sia impresso alle misure, assai tormentate, del pacchetto
sviluppo. Monti fa bene ad andare avanti senza guardare in faccia
nessuno e a cogliere le critiche (anche di questo giornale) con spirito
costruttivo. La parte responsabile del Paese, che crediamo
maggioritaria, sa che non vi sono alternative a questo governo, al di
fuori del caos greco. Elezioni anticipate sarebbero semplicemente una
sciagura nazionale e tutti dobbiamo guardare, con ragionevole fiducia,
all'appuntamento europeo di fine mese. Se l'Europa si sveglierà dal
proprio torpore autodistruttivo, salvando l'euro e se stessa, dovrà
ringraziare anche il nostro premier.
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Italia
venerdì 8 giugno 2012
Tienanmen, 23 anni dopo
![]() |
wikipedia.org (foto Jeff Widener, Associated Press). |
La notizia diffusa da Amnesty International della morte di uno dei leader di Piazza Tienanmen ci riporta immediatamente l'idea di una Cina repressiva e autoritaria. Chi ha vissuto quei giorni, i giorni della protesta, non può dimenticare le immagini di carri armati che si muovevano verso i manifestanti, verso gli studenti.
Indimenticabile rimane il coraggio di quello studente cinese che da solo e disarmato si pose di fronte ai carri armati che avanzavano.
Il mio ricordo è, ancora, vivido. Stavo preparando l'esame di storia contemporanea, pochi giorni dopo l'avrei discusso proprio partendo dalla protesta di Piazza Tienanmen.
Spesso nel nostro quotidiano, fatto di beni prodotti in Cina (sovente non conformi alle normative e disposizioni europee) e debiti nazionali comprati dai cinesi dimentichiamo che la Cina non è un paese democratico. La Cina contemporanea rimane un paese autoritario, dove la repressione e la pena di morte ancora prevalgono.
giovedì 7 giugno 2012
RISORGIMENTO ARABO
di Beatrice Benocci - Tratto da Focus Primavera araba, UNISA
Dopo un lungo silenzio torno al focus. Il silenzio è
dovuto alle tante questioni europee e nazionali che finiscono per
interrompere il flusso di notizie e pensieri inerenti la Primavera
araba.
La prima riflessione è, quindi, generale. Alla fine
del 2010, quando irruppero i primi moti, le prime contestazioni, ci
fu chi parlò di un risorgimento nordafricano e arabo; ci si
attendeva un processo rapido e risoluto. Ma chiaramente come abbiamo
potuto vedere nel corso di questi lunghi mesi il processo appare
lungo, a volte lento (del resto anche il nostro Risorgimento non ha
avuto tempi brevi). Ciò ha fatto dire a molti osservatori che nulla
sarebbe cambiato. In realtà ciò che prevale in questa ampia regione
(e ricordo le parole di Oliver Roy: “la rottura con il mondo
arabo degli ultimi 60 anni è definitiva”) è la risoluta
determinazione di questi popoli, o di una parte di essi, a proseguire
lungo la strada del difficile cambiamento in senso democratico;
ovvero non si torna indietro e nulla sarà come prima.
venerdì 1 giugno 2012
2 giugno
http://www.eilmensile.it/2012/05/29/annullata-la-parata-del-2-giugno/
Questa è la lettera di risposta che Lelio Basso scrisse all’allora ministro della Difesa Arnaldo Forlani che decise di sospendere la parata militare del 2 giugno 1976 dopo il terremoto che sconvolse il Friuli.
Sono personalmente grato al ministro Forlani per avere deciso la
sospensione della parata militare del 2 giugno, e naturalmente mi auguro
che la sospensione diventi una soppressione. Non avevo mai capito,
infatti, perché si dovesse celebrare la festa nazionale del 2 giugno con
una parata militare. Che lo si facesse per la festa nazionale del 4
novembre aveva ancora un senso: il 4 novembre era la data di una
battaglia che aveva chiuso vittoriosamente la prima guerra mondiale. Ma
il 2 giugno fu una vittoria politica, la vittoria della coscienza civile
e democratica del popolo sulle forze monarchiche e sui loro alleati: il
clericalismo, il fascismo, la classe privilegiata. Perché avrebbe
dovuto il popolo riconoscersi in quella sfilata di uomini armati e di
mezzi militari che non avevano nulla di popolare e costituivano anzi un
corpo separato, in netta contrapposizione con lo spirito della
democrazia?
martedì 22 maggio 2012
WWF: i Parchi e le Aree protette della Campania languono
Nel giorno della festa delle OASI il WWF lancia un appello affinché le aree protette della Regione Campania tornino a vivere!!
COMUNICATO STAMPA
Le Aree protette regionali Parchi e Riserve, istituiti con la Legge Regionale 33/93, languono.
Le
nomine dei presidenti vanno e vengono tra ricorsi e controricorsi.
Quelli attuali sono autorizzati soltanto a svolgere la “normale
amministrazione”.
Non c’è sviluppo socio economico per le popolazioni locali.
Non ci sono fondi sufficienti per la gestione.
lunedì 14 maggio 2012
L'inutile guerra tra giovani e meno giovani
E' da giorni che ripenso a una frase detta, in un momento di particolare agitazione, da un quasi trentenne: ma perché questi quasi cinquantenni continuano a partecipare ai concorsi? Alla mia osservazione, che cosa avrebbero dovuto fare dopo aver speso una vita a specializzarsi, la risposta è stata lapidaria, avrebbero dovuto pensarci prima! Ovvero lasciar perdere, eclissarsi, cambiare attività, smettere di crederci. Ecco.
E' vero, molti ad un certo punto se ne fanno una ragione e cambiano strada, trovando spesso una collocazione molto più congeniale di quella desiderata. Altri, moltissimi, al contrario continuano a fidarsi di mezze parole e mezze promesse e gli anni passano. Sono questi che non si rendono conto che dietro di loro avanza un'armata di giovani, promettenti, iperspecializzati (?! su questo avrei qualcosa da dire) a cui è stato detto che questo è il loro tempo, senza indugio e senza freno. La crisi ha finito con l'esarcebare le anime e, come sempre succede, invece di aiutarsi a superare questa ondata nera, giovani e meno giovani finiscono per farsi la guerra.
E' vero, molti ad un certo punto se ne fanno una ragione e cambiano strada, trovando spesso una collocazione molto più congeniale di quella desiderata. Altri, moltissimi, al contrario continuano a fidarsi di mezze parole e mezze promesse e gli anni passano. Sono questi che non si rendono conto che dietro di loro avanza un'armata di giovani, promettenti, iperspecializzati (?! su questo avrei qualcosa da dire) a cui è stato detto che questo è il loro tempo, senza indugio e senza freno. La crisi ha finito con l'esarcebare le anime e, come sempre succede, invece di aiutarsi a superare questa ondata nera, giovani e meno giovani finiscono per farsi la guerra.
sabato 12 maggio 2012
Come siamo arrivati a Equitalia: da Bersani a Berlusconi
E'
di ieri la notizia che Equitalia non vuole essere il capro espiatorio
di questa situazione di grave crisi economica e sociale.
Ma
chi è Equitalia? Ho fatto un giro su internet e tra wikipedia e siti
di settore ecco la storia di questo, come è stato definito, braccio
fiscale dello Stato.
Equitalia
è la società pubblica (51% Agenzia delle Entrate e 49% Inps) italiana incaricata
della riscossione nazionale dei tributi.
Il Gruppo Equitalia si compone delle società Equitalia S.p.a.
(capogruppo), Equitalia Servizi, Equitalia Giustizia e di 3 Agenti
della riscossione presenti su tutto il territorio nazionale (Sicilia
esclusa, la cui società si chiama Riscossioni Sicilia S.p.A.).
Il servizio nazionale della
riscossione dei tributi è tornato in mano pubblica con la
costituzione di Riscossione S.p.A.,
che nel 2007 ha cambiato nome in Equitalia S.p.A. La riforma della
riscossione è avvenuta con l'entrata in vigore dell'art. 3 del
decreto legge n. 203 del 30 settembre 2005, convertito con
modificazioni nella legge n. 248 del 2 dicembre 2005. Fino al 30
settembre 2006 la riscossione era affidata in concessione a privati
(prevalentemente banche), in numero di circa 40.
Se questo ci dice chi è
Equitalia oggi, nulla traspare sulla sua capacità di agire sulle
tasche dei cittadini. Facciamo un passo indietro, chi è Riscossione
S.p.A?
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venerdì 11 maggio 2012
Una vita in attesa
Hi sister, how are you?
Ecco parte così questo racconto di vita vissuta. Lei è bellissima nel suo abito tradizionale ed è in attesa dello status di rifugiato.
E' uno scorrere lento, il racconto di questa vita. Scappati dalla Nigeria per persecuzione religiosa, Timnit e suo marito (il nome è di fantasia) si rifugiano in Libia. Qui vivono quindici anni, tutelati da un regime che li accoglie, ma odiati dalla popolazione libica per il colore della pelle, per i privilegi di cui godono. All'indomani dello scoppio della guerra civile in Libia, lo scorso febbraio, è proprio Gheddafi a consigliare loro di scappare, di andare in Europa (o per meglio dire di invadere quell'Europa traditrice ...). E così Timnit e suo marito giungono, insieme a tanti altri migranti, a Lampedusa. Anche loro in barcone, anche loro dopo un viaggio senza paracadute.
sabato 5 maggio 2012
A Sabrina
A Sabrina che oggi ci ha lasciato e che ha lasciato questa Terra da lei molto amata e difesa ...
Nel 2010 un giornalista pubblicò un pezzo chiedendosi che fine avevano fatto i protagonisti della Pantera '90: né la politica, né i grossi centri di potere ne facevano mostra o li avevano "inglobati", come a dire si erano persi, dileguati.
Ebbene ognuno di noi ha continuato le proprie battaglie, nel lavoro quotidiano, nel volontariato, sul territorio, continuando a credere in valori forti come la difesa della democrazia, dei diritti umani, dell'ambiente; ognuno di noi come nel '90 non si è tirato indietro, ha continuato a lottare sicuro che la difesa del bene comune venga sempre prima del piccolo interesse privato:
Nel 2010 un giornalista pubblicò un pezzo chiedendosi che fine avevano fatto i protagonisti della Pantera '90: né la politica, né i grossi centri di potere ne facevano mostra o li avevano "inglobati", come a dire si erano persi, dileguati.
Ebbene ognuno di noi ha continuato le proprie battaglie, nel lavoro quotidiano, nel volontariato, sul territorio, continuando a credere in valori forti come la difesa della democrazia, dei diritti umani, dell'ambiente; ognuno di noi come nel '90 non si è tirato indietro, ha continuato a lottare sicuro che la difesa del bene comune venga sempre prima del piccolo interesse privato:
venerdì 4 maggio 2012
Medicinali omeopatici, dimostrata la riproducibilità in laboratorio
RICERCA
di Paolo Bellavite
dal notiziario Omeopatia33
Dopo la pubblicazione su "Psychopharmacology", un nuovo studio riassume tutte le prove fatte e le rivaluta con nuovi test statistici. È stato pubblicato da "Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine", l'articolo dal titolo "Testing homeopathy in mouse emotional response models: Pooled data analysis of two series of studies" a firma di ricercatori dell'Università di Verona. Un primo lavoro, pubblicato dalla rivista "Psychopharmacology", aveva mostrato un effetto positivo del medicinale omeopatico Gelsemium sempervirens nel modulare i comportamenti e le risposte emozionali nei topi di laboratorio. I risultati erano però stati "contestati" da alcuni ricercatori di un noto istituto di ricerche Farmacologiche per una presunta mancanza di riproducibilità. Prendendo spunto da tali obiezioni, questo nuovo studio riassume tutte le prove fatte e le rivaluta con nuovi test statistici, confermando l'efficacia del medicinale e la riproducibilità dell'effetto in due diverse serie di ricerche, fatte nel corso di quattro anni (un totale di 14 esperimenti, ciascuno dei quali ha richiesto circa un mese di lavoro).
Lo studio realizzato conferma che vi è un'azione farmacologica sia quando la concentrazione teorica di gelsemina (principio attivo) è alla diluizione/dinamizzazione 9CH (nona centesimale, diluizione di un fattore 10 seguito da 17 zeri), sia quando è alla diluizione/dinamizzazione 30CH, laddove - tenendo conto delle conoscenze tradizionali - non dovrebbe più esserci presenza di "molecole" di gelsemina. Le proprietà delle alte diluizioni - che gli studi del gruppo veronese e di altri centri a livello internazionale (inclusi i laboratori del premio Nobel Luc Montagnier) hanno confermato e consolidato indicano che non può trattarsi di un mero effetto "placebo". I vari tentativi di screditare questo tipo di farmacologia - espressi ripetutamente e ossessivamente con lettere ai giornali e blog - si infrangono di fronte alle semplici evidenze.
Dopo la pubblicazione su "Psychopharmacology", un nuovo studio riassume tutte le prove fatte e le rivaluta con nuovi test statistici. È stato pubblicato da "Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine", l'articolo dal titolo "Testing homeopathy in mouse emotional response models: Pooled data analysis of two series of studies" a firma di ricercatori dell'Università di Verona. Un primo lavoro, pubblicato dalla rivista "Psychopharmacology", aveva mostrato un effetto positivo del medicinale omeopatico Gelsemium sempervirens nel modulare i comportamenti e le risposte emozionali nei topi di laboratorio. I risultati erano però stati "contestati" da alcuni ricercatori di un noto istituto di ricerche Farmacologiche per una presunta mancanza di riproducibilità. Prendendo spunto da tali obiezioni, questo nuovo studio riassume tutte le prove fatte e le rivaluta con nuovi test statistici, confermando l'efficacia del medicinale e la riproducibilità dell'effetto in due diverse serie di ricerche, fatte nel corso di quattro anni (un totale di 14 esperimenti, ciascuno dei quali ha richiesto circa un mese di lavoro).
Lo studio realizzato conferma che vi è un'azione farmacologica sia quando la concentrazione teorica di gelsemina (principio attivo) è alla diluizione/dinamizzazione 9CH (nona centesimale, diluizione di un fattore 10 seguito da 17 zeri), sia quando è alla diluizione/dinamizzazione 30CH, laddove - tenendo conto delle conoscenze tradizionali - non dovrebbe più esserci presenza di "molecole" di gelsemina. Le proprietà delle alte diluizioni - che gli studi del gruppo veronese e di altri centri a livello internazionale (inclusi i laboratori del premio Nobel Luc Montagnier) hanno confermato e consolidato indicano che non può trattarsi di un mero effetto "placebo". I vari tentativi di screditare questo tipo di farmacologia - espressi ripetutamente e ossessivamente con lettere ai giornali e blog - si infrangono di fronte alle semplici evidenze.
giovedì 3 maggio 2012
Un giorno di ordinaria follia a Salerno
Arrivo in città tardi - so che è
troppo tardi!! - e non trovo posto in zona trincerone, così dopo due
inutili giri decido di tornare verso Torrione, ma anche qui macchine
in terza fila e persone in attesa che si liberi un posto (si
preannuncia per loro un'attesa lunghissima). Torno indietro e decido
per il parcheggio di via Vinciprova e finalmente trovo un posto,
l'unico ancora libero. sono appena le 9.45. Mi avvio a piedi. ho
circa venti minuti di cammino. tutta la città è intasata, file
chilometriche di macchine intasano le vie. E così inizio a
quantificare: ogni macchina resta ferma in fila almeno cinque/sei
minuti, poi è costretta a rallentare sino allo zero per almeno altri
5/7 minuti. In tutto sono almeno dodici/tredici minuti. Quanta
benzina, diesel, metano sprecati?! Quanti sostanze nocive, quanti
inquinanti, quanto smog. Quindici anni fa si parlava per Salerno di
parcheggi di interscambio e ciclabili, di mezzi pubblici elettrici e
zone a traffico limitato ... Se riprendessi in mano oggi il vecchio
dossier "Atacs servizio disservizio" elaborato da noi
storici legambientini forse non troverei grandi cambiamenti. Beh il
CSTP (allora ATACS) è nello stato in cui è. Ma il vero problema è
sempre la politica, le scelte politiche. Quindici anni fa si diceva
(rumor di popolo e anche dei tecnici) l'aria di Salerno non è
inquinata grazie al mare e al vento che soffia dalla Valle dell'Irno
... bah! Oggi come oggi servirebbe un tornado quotidiano per ripulire
l'aria. Quell'aria in cui passeggiano i cittadini, gli anziani, i
bambini, i cani. In quindici anni altro che parcheggi di
interscambio, ciclabili e mezzi di trasporto elettrici ... Ora i
salernitani dovrebbero, per sfuggire al caos e allo smog che
attanaglia questa città - e il caldo crescente porta al ristagno di
fumi e polveri e relativo innalzamento di ozono - rifugiarsi tutti
sul Lungomare, indicandolo come unica via di camminamento di pedoni e
biciclette, lasciando la città alle macchine e coniando un nuovo
slogan: Salerno città automobilistica.
sabato 28 aprile 2012
Un appello: sedie per la Biblioteca Nazionale di Firenze
Posto qui di seguito l'appello per una colletta per il restauro delle sedie della Biblioteca Nazionale di Firenze (meglio far da soli che aspettare ...):
Firenze
27 aprile 2012
Oggetto: Sedie
Sale Manoscritti e Consultazione della Biblioteca Nazionale Centrale
di Firenze
Cari
amici e colleghi, lettori e utenti della BNCF,
Alcuni
di noi circa un mese fa, ormai disgustati dalla situazione indecente
delle sedie delle Sale consultazione e manoscritti della BNCF, hanno
avuto l’idea, d’accordo con la direzione della BNCF, di
cominciare ad organizzare una colletta per il restauro delle 95
sedie.
martedì 24 aprile 2012
Siria: di padre in figlio
Pochi
giorni fa rileggendo il libro di Massimo Campanini, Storia del Medio
Oriente, ho ritrovato alcune interessanti pagine su Assad padre.
Nel 1982, per contrastare la minaccia islamista, di cui i Fratelli Musulmani erano i più importanti fautori, Hàfez al-Asad (Assad), il padre di Bashar Assad l'attuale presidente siriano, utilizzò l'esercito. Furono portati a termine veri e propri massacri, in particolare nella città di Hama. Ufficialmente vi persero la vita diecimila persone, ufficiosamente si parla di ventimila morti.
Nel 1982, per contrastare la minaccia islamista, di cui i Fratelli Musulmani erano i più importanti fautori, Hàfez al-Asad (Assad), il padre di Bashar Assad l'attuale presidente siriano, utilizzò l'esercito. Furono portati a termine veri e propri massacri, in particolare nella città di Hama. Ufficialmente vi persero la vita diecimila persone, ufficiosamente si parla di ventimila morti.
Propongo questo intervento di David Bidussa sulla sentenza che assolve definitivamente i responsabili della strage di Piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974).
Intervento pubblicato da Linkiesta. http://www.linkiesta.it/blogs/storia/stragi#ixzz1slhNa5kW
David Bidussa - Storia Minima Blog
È possibile scrivere la storia dell’Italia delle stragi degli anni Settanta?
In seguito alla sentenza che assolve definitivamente i responsabili della strage di Piazza Della Loggia a Brescia del 28 maggio 1974 il direttore di questo giornale ha sottolineato come sia ormai da archiviare definitivamente la possibilità che in un’aula di tribunale in Italia si possa giungere a una sentenza che condanni i responsabili delle grandi stragi terroristiche degli anni di piombo, auspicando che sia la ricostruzione storica forse l’unica sede in cui si possa almeno scrivere – e per qualcuno leggere – come le vicende andarono per davvero e soprattutto chi ne fu il responsabile.mercoledì 22 febbraio 2012
l'impotenza dell'esperienza (ovvero la deficienza che crea efficienza, ma solo apparente)
L'impotenza dell'esperienza
(ovvero la deficienza che crea efficienza, ma solo apparente)
Sono settimane e settimane che sentiamo parlare di lavoro, che essenzialmente non c'è. Soprattutto siamo circondati da esperti che sottolineano che il lavoro deve essere diversificato e fin qui uno può anche condividere. Sentiamo anche che chi perde il posto di lavoro deve organizzarsi. Ebbene pochi giorni fa ho partecipato ad una selezione (era un po' di tempo che non lo facevo) e mi sono scontrata con quello che io definisco la "deficienza che crea efficienza, ma solo apparente".
mercoledì 15 febbraio 2012
giovedì 9 febbraio 2012
Sarebbe opportuno tirare una linea (sulle distorsioni del mondo del lavoro in Italia)
Questo post è una riflessione ad alta voce, dettata dalle ultime polemiche e controversie nate in questi giorni sul tema del lavoro, del posto fisso e delle raccomandazioni. I colleghi giornalisti fanno il loro mestiere ... ma io mi chiedo se è necessario indugiare. E mi spiego: chi come me viene dal proletariato, dalle cosiddette "scuole basse" (ogni volta che lo sento dire, sorrido) sa, perché lo ha sperimentato più volte, che ogni scalino è faticoso, che in ogni passaggio non sempre il merito è sufficiente, sa (ormai a questa età ne è più che consapevole) che potrà raggiungere l'obiettivo che si è prefisso o uno similare, o uno anche non previsto ma ugualmente rasserenante.
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martedì 7 febbraio 2012
Revolution Syria - the syrian street
Mentre osserviamo i veti incrociati di Cina e Russia che fermano qualsiasi azione sul governo di Assad e ascoltiamo Obama che parla di non intervento, posto questo lungo scritto tratto dal blog di Razan Ghazzawi (http://razanghazzawi.com/),
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lunedì 30 gennaio 2012
La primavera araba, l'Islam e le donne
La notizia della morte dell'attivista saudita, Abdulaziz al-Zunaidi, ripropone il tema del ruolo delle donne nella società contemporanea e nel mondo arabo.
venerdì 27 gennaio 2012
La lenta agonia dei Parchi regionali della Campania
di Beatrice Benocci
Lo scorso mese di dicembre, in corsa in corsa, la giunta regionale della Campania approvava un provvedimento di sblocco dei Fondi PIRAP: ben 132 milioni di euro per dieci parchi della Campania, di cui otto regionali e due nazionali, e 176 Comuni.
giovedì 19 gennaio 2012
La passione dell'uomo, il rigore del politico De Gasperi
Ripropongo, sulla scia del dibattito intorno al ruolo della politica in Italia e, soprattutto, alla figura del politico, l'articolo "Il pensiero di De Gasperi: uno statista europeo", pubblicato su Kayenna.net il 28 aprile 2010.
Il pensiero di De Gasperi: attuale e insuperato
Tavola Rotonda:
Alcide De Gasperi: uno Statista Europeo Università degli Studi di Salerno - Facoltà di Scienze Politiche
Dipartimento di Teoria e Storia delle Istituzioni
22 aprile 2010
Il pensiero di De Gasperi: attuale e insuperato
Tavola Rotonda:
Alcide De Gasperi: uno Statista Europeo Università degli Studi di Salerno - Facoltà di Scienze Politiche
Dipartimento di Teoria e Storia delle Istituzioni
22 aprile 2010
lunedì 16 gennaio 2012
sapiens digitali, ovvero trogloditi spaziali
Il titolo del blog è la conseguenza di quasi trent'anni di attività spesa a girovagare per il genere umano. La sensazione prevalente è che più ci apprestiamo ad entrare appieno nel mondo della realtà digitale (ormai non più virtuale, pensiamo all'ormai prossimo ologramma quale sistema di comunicazione), più le nostre reazioni istintive e primordiali (rabbia, distruzione, sopraffazione, prevaricazione e inno alla sopravvivenza - a discapito del prossimo) sembrano voler prevalere nelle relazioni umane e nel mai sanato confronto con la Natura (sfruttarla sino a esaurimento o imparare a convivere con essa?). Ma è chiaro che questo profilo si adatta bene alla nostra generazione, a quelle precedenti, e a coloro che ci seguono da vicino. Diversi sono i bambini che nel loro naturale approccio al mondo della comunicazione digitale, cosi come al grande mistero della Natura, non soffrono e non si pongono inutili interrogativi. E quindi da indomata ottimista penso che riusciremo ad evitare di essere rappresentati in futuro da quanto mai ipertecnologici trogloditi spaziali.
beatrice
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