Perché voterò Renzi
Voterò Renzi alle primarie, nonostante le articolate e odiose
regole imposte dal team Bersani.
Lo voterò arrabbiata perché tra le tante
disposizioni del politburo di Bersani vi è anche, sembra, questa
regola della firma di una mozione di appoggio al PD. Ma in Italia il
voto non è segreto?? Il voto nell'urna è costituzionalmente
segreto, quindi a che pro chiedere di firmare una mozione che
potrebbe essere benissimo disattesa. E poi gli elenchi, i
contro-elenchi etc. etc.
Voterò Renzi perché ha avuto il coraggio di
provare. In questo asfittico paese, anche chiedere il diritto alla
mensa fa venire l'orticaria alle persone. Sembra di vivere in un
paese che reputa disdicevole (parola che segna la mia età!)
l'esercizio della cittadinanza. Ogni volta che parli di politica,
proponi un'azione, un incontro per discutere di una questione di
interesse sociale o ambientale, le persone che ti stanno intorno
sembrano divenire sorde, straniere, aliene.
Quindi voto Renzi perché ha avuto coraggio. Il
coraggio di usare la parola rottamare, di parlare di asili e
collegarlo al lavoro femminile, conti pubblici e di debito pubblico,
di futuro, ambiente, turismo. Tutto quello in cui credo.
Soprattutto voterò Renzi, che ho ascoltato a
Salerno, in una sala strapiena, senza climatizzazione (!!), senza
wi-fi (rotto!!), con alcuni "osservatori", qualche
improbabile presenza, in assenza dell'establishment deluchiano, di
molti over (moltissimi, quasi il 60% dei presenti superava in
cinquant'anni di età), coppie, giovani, famiglie, di destra, di
sinistra, ambientalisti.
Lo voterò per aver dato all'incontro un giusto
imprinting: "noi non abbiamo bisogno di poltrone, ci sediamo sul
parquet". Chiaro richiamo alla signorina che chiedeva di
lasciare la prima fila ai sindaci e alle autorità.
Lo voterò soprattutto per aver ricordato (come del
resto avrà fatto e farà in ogni suo incontro) di non sprecare
questa occasione, un'occasione unica per ognuno di noi di tornare a
parlare di politica, fare politica, amare la politica. Direi io,
un'occasione unica per noi italiani di esercitare il diritto alla
cittadinanza, ormai quasi accantonato in qualche vecchio cassetto.