Le famiglie sono straziate
di ritorno dalla Leopolda/2
E' da settimane, direi
mesi, che mio marito ed io continuiamo a dirci che le famiglie sono
straziate. Lo sono perchè i servizi (lo stato sociale) non c'è,
perché la scuola è nello stato in cui è, perché i soldi non ci
sono, perché ogni spesa extra è fonte di muta disperazione. Ma
queste cose le sappiamo, le apprendiamo dai giornali. Ciò che non
sappiamo, ciò che i politici non sanno, né tantomeno lo sanno i
sindacalisti, è che nonostante tutto le famiglie cercano di non
venir meno alle proprie responsabilità rispetto ai minori: se serve
lo sport i figli fanno sport, se serve logopedia i figli fanno
logopedia, se servono cure i figli hanno le cure, se servono i libri
(alle superiori) si chiede un mini prestito.
Ecco questo ho pensato
mentre ero alla Leopolda e guardavo i genitori presenti. Per la prima
volta quei genitori potevano esserci, potevano partecipare con i
propri figli, perché era stato pensato uno spazio gioco per i più
piccoli.
E non è demagogia, si
tratta di iniziare a osservare (e non più a sorvolare) la realtà in
cui viviamo.
La "scuola che
vorrei" l'ho scritta qualche tempo fa:
i punti su cui riflettere
sono due: la mancanza di scelta e la varietà di nuclei familiari.
Il primo: ogni donna
dovrebbe poter scegliere che tipo vita fare: madre a tempo pieno,
lavoro part-time, lavoro full time, libera professione.
Il secondo: i nonni oggi
sono troppo "anziani" (per le donne che hanno avuto i figli
in tarda età) o troppo giovani (oggi una donna di 45 anni con un
figlio di venti può decidere di avere un altro figlio), poi vi sono
i nonni di qualsiasi età che desiderano essere nonni e quelli di
qualsiasi età che non vogliono essere nonni.
E' chiaro che tutto si
supera con baby sitter, scuole religiose (che tengono i bambini sino
alle nove di sera), ma nella mia concezione la libertà di scelta sta
nel non dover chiedere e/o pregare o pagare qualcuno, bensi
nell'usufruire di un servizio dello Stato. E quindi a questo stato, a
questa classe politica io chiedo – ma ancora non vedo spiragli –
una scuola europea che nella mia idea è scuola pubblica, laica, full
time (fino alle cinque e dal lunedì al venerdì) non solo per
l'asilo, ma anche per le medie e le superiori. Una scuola che mi
consenta di lavorare e occuparmi serenamente dei miei figli.