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mercoledì 10 ottobre 2012

Il tempo corto delle donne

Il tempo corto delle donne

Quasi ogni giorno ci informano che in Italia le donne non percepiscono lo stesso stipendio degli uomini, a parità di ruolo e responsabilità, e non hanno le stesse possibilità di carriera. C'è chi grida allo scandalo e invoca le quote rosa, c'è chi inneggia alla presunta differenza e invita le donne a occuparsi della famiglia. Bene.
L'inizio dell'anno scolastico rappresenta la risposta a ogni domanda. Oggi siamo al 10 di ottobre e la scuola di mio figlio (storica scuola a tempo pieno della città in cui vivo) non ha attivato, né la mensa, né il prescuola. Dato che questo rito iniziatico si ripete ogni anno, se va bene, in un anno riesco a lavorare in modo proficuo e lineare per non più di sei mesi. I conti sono semplici. La scuola inizia a metà settembre e fino alla metà/fine ottobre offre un orario giornaliero di cinque ore, dalle 8,30 alle 13,30. La mamma lavoratrice riesce a raggiungere il posto di lavoro alle 9 per poi lasciarlo intorno alle 13.00. Cosa che spesso porta i capi e i colleghi a dire, ma perché non ti prendi le ferie?

lunedì 14 maggio 2012

L'inutile guerra tra giovani e meno giovani

E' da giorni che ripenso a una frase detta, in un momento di particolare agitazione, da un quasi trentenne: ma perché questi quasi cinquantenni continuano a partecipare ai concorsi? Alla mia osservazione, che cosa avrebbero dovuto fare dopo aver speso una vita a specializzarsi, la risposta è stata lapidaria, avrebbero dovuto pensarci prima! Ovvero lasciar perdere, eclissarsi, cambiare attività, smettere di crederci. Ecco.
E' vero, molti ad un certo punto se ne fanno una ragione e cambiano strada, trovando spesso una collocazione molto più congeniale di quella desiderata. Altri, moltissimi, al contrario continuano a fidarsi di mezze parole e mezze promesse e gli anni passano. Sono questi che non si rendono conto che dietro di loro avanza un'armata di giovani, promettenti, iperspecializzati (?! su questo avrei qualcosa da dire) a cui è stato detto che questo è il loro tempo, senza indugio e senza freno. La crisi ha finito con l'esarcebare le anime e, come sempre succede, invece di aiutarsi a superare questa ondata nera, giovani e meno giovani finiscono per farsi la guerra.

mercoledì 22 febbraio 2012

l'impotenza dell'esperienza (ovvero la deficienza che crea efficienza, ma solo apparente)

L'impotenza dell'esperienza
(ovvero la deficienza che crea efficienza, ma solo apparente)

Sono settimane e settimane che sentiamo parlare di lavoro, che essenzialmente non c'è. Soprattutto siamo circondati da esperti che sottolineano che il lavoro deve essere diversificato e fin qui uno può anche condividere. Sentiamo anche che chi perde il posto di lavoro deve organizzarsi. Ebbene pochi giorni fa ho partecipato ad una selezione (era un po' di tempo che non lo facevo) e mi sono scontrata con quello che io definisco la "deficienza che crea efficienza, ma solo apparente".

giovedì 9 febbraio 2012

Sarebbe opportuno tirare una linea (sulle distorsioni del mondo del lavoro in Italia)

Questo post è una riflessione ad alta voce, dettata dalle ultime polemiche e controversie nate in questi giorni sul tema del lavoro, del posto fisso e delle raccomandazioni. I colleghi giornalisti fanno il loro mestiere ... ma io mi chiedo se è necessario indugiare. E mi spiego: chi come me viene dal proletariato, dalle cosiddette "scuole basse" (ogni volta che lo sento dire, sorrido) sa, perché lo ha sperimentato più volte, che ogni scalino è faticoso, che in ogni passaggio non sempre il merito è sufficiente, sa (ormai a questa età ne è più che consapevole) che potrà raggiungere l'obiettivo che si è prefisso o uno similare, o uno anche non previsto ma ugualmente rasserenante.