Per Matteo Renzi scomoderò anche Kennedy e la sua Nuova Frontiera
Di ritorno dalla Leopolda dove si respirava desiderio di cambiamento e futuro ...
di Beatrice Benocci - pubblicato su IConfronti
www.iconfronti.it
http://www.iconfronti.it/per-matteo-renzi-scomodero-anche-kennedy-e-la-sua-nuova-frontiera/
Non è ciò che può fare il paese per te, ma ciò che puoi dare tu per questo paese. Questo
è il leit-motiv della Leopolda: una chiamata alle armi, un risvegliare
le coscienze ad un nuovo impegno civile, ad una nuova stagione politica
in cui questa stessa parola torni al suo vero significato, non più
vituperata, non più considerata negativa, non più rilegata in buie
stanze del potere (a volte molto luminose, molto chiassose e becere).
Questo era sabato la Leopolda, questo è stata l’intera campagna condotta da Matteo Renzi. Non posso non ripensare (ieri ricadeva l’anniversario del suo assassinio) a ciò che disse Kennedy agli americani in occasione del discorso di accettazione della candidatura nel luglio del 1960: Non si tratta di ciò che io intendo offrire al popolo americano, ma di ciò che io intendo chiedergli. Fa ricorso al suo orgoglio e non al suo portafoglio – porta la promessa di più sacrificio al posto di più sicurezza. E dalla sua parte aveva l’età, la forza, soprattutto la consapevolezza di non aver fatto parte di coloro che avevano condotto il mondo nell’abisso della seconda guerra mondiale. Kennedy guardava lontano, ad un futuro possibile, alle nuove tecnologie, alla conquista dello spazio, e per far questo aveva bisogno della pace e del dialogo. Aveva bisogno, soprattutto, di un popolo pronto a rischiare: Sarebbe facile allontanarsi da quella frontiera, guardare alla sicura mediocrità del passato, essere cullati dalle buone intenzioni e dall’alta retorica – e coloro che preferiscono quel corso non dovrebbero sprecare il loro voto per me, indipendentemente dal partito. Ma io credo che i tempi chiedano nuove invenzioni, innovazione, immaginazione, decisione. Io vi sto chiedendo di essere pionieri della Nuova Frontiera.
Questo era sabato la Leopolda, questo è stata l’intera campagna condotta da Matteo Renzi. Non posso non ripensare (ieri ricadeva l’anniversario del suo assassinio) a ciò che disse Kennedy agli americani in occasione del discorso di accettazione della candidatura nel luglio del 1960: Non si tratta di ciò che io intendo offrire al popolo americano, ma di ciò che io intendo chiedergli. Fa ricorso al suo orgoglio e non al suo portafoglio – porta la promessa di più sacrificio al posto di più sicurezza. E dalla sua parte aveva l’età, la forza, soprattutto la consapevolezza di non aver fatto parte di coloro che avevano condotto il mondo nell’abisso della seconda guerra mondiale. Kennedy guardava lontano, ad un futuro possibile, alle nuove tecnologie, alla conquista dello spazio, e per far questo aveva bisogno della pace e del dialogo. Aveva bisogno, soprattutto, di un popolo pronto a rischiare: Sarebbe facile allontanarsi da quella frontiera, guardare alla sicura mediocrità del passato, essere cullati dalle buone intenzioni e dall’alta retorica – e coloro che preferiscono quel corso non dovrebbero sprecare il loro voto per me, indipendentemente dal partito. Ma io credo che i tempi chiedano nuove invenzioni, innovazione, immaginazione, decisione. Io vi sto chiedendo di essere pionieri della Nuova Frontiera.