Arrivo in città tardi - so che è
troppo tardi!! - e non trovo posto in zona trincerone, così dopo due
inutili giri decido di tornare verso Torrione, ma anche qui macchine
in terza fila e persone in attesa che si liberi un posto (si
preannuncia per loro un'attesa lunghissima). Torno indietro e decido
per il parcheggio di via Vinciprova e finalmente trovo un posto,
l'unico ancora libero. sono appena le 9.45. Mi avvio a piedi. ho
circa venti minuti di cammino. tutta la città è intasata, file
chilometriche di macchine intasano le vie. E così inizio a
quantificare: ogni macchina resta ferma in fila almeno cinque/sei
minuti, poi è costretta a rallentare sino allo zero per almeno altri
5/7 minuti. In tutto sono almeno dodici/tredici minuti. Quanta
benzina, diesel, metano sprecati?! Quanti sostanze nocive, quanti
inquinanti, quanto smog. Quindici anni fa si parlava per Salerno di
parcheggi di interscambio e ciclabili, di mezzi pubblici elettrici e
zone a traffico limitato ... Se riprendessi in mano oggi il vecchio
dossier "Atacs servizio disservizio" elaborato da noi
storici legambientini forse non troverei grandi cambiamenti. Beh il
CSTP (allora ATACS) è nello stato in cui è. Ma il vero problema è
sempre la politica, le scelte politiche. Quindici anni fa si diceva
(rumor di popolo e anche dei tecnici) l'aria di Salerno non è
inquinata grazie al mare e al vento che soffia dalla Valle dell'Irno
... bah! Oggi come oggi servirebbe un tornado quotidiano per ripulire
l'aria. Quell'aria in cui passeggiano i cittadini, gli anziani, i
bambini, i cani. In quindici anni altro che parcheggi di
interscambio, ciclabili e mezzi di trasporto elettrici ... Ora i
salernitani dovrebbero, per sfuggire al caos e allo smog che
attanaglia questa città - e il caldo crescente porta al ristagno di
fumi e polveri e relativo innalzamento di ozono - rifugiarsi tutti
sul Lungomare, indicandolo come unica via di camminamento di pedoni e
biciclette, lasciando la città alle macchine e coniando un nuovo
slogan: Salerno città automobilistica.