venerdì 28 agosto 2015

In viaggio col ventaglio
Brevi annotazioni estive: tratta senza compratori

Poco prima dell'inizio di questa drammatica estate per i migranti, ho visto un film che parlava della tratta di schiavi. Siamo nel '700 e un giudice inglese è chiamato a decidere se obbligare le assicurazioni a pagare il danno subito da una nave della perdita del carico costituito in questo caso da schiavi. "Merce" che si era ammalorata e che quindi era stata buttata in mare dall'equipaggio.


Ora se il giudice avesse dato torto al richiedente, cioè al proprietario della nave, avrebbe creato un precedente a favore delle assicurazioni. Decidendo diversamente avrebbe posto non solo un punto di non ritorno giuridico ma anche morale, ovvero la definizione di schiavo uguale merce e in quanto tale soggetto alle leggi del mercato. Il giudice, sottraendosi a innumerevoli pressioni e condizionamenti, riuscirà a dimostrare che il danno era stato generato dalla cattiva condotta del capitano della nave e conseguentemente non era rimborsabile. Trattandosi di una storia vera, la sentenza sarebbe stata poi alla base della successiva decisione inglese di combattere la pratica, dichiarata poi illegale, della tratta degli schiavi. Ora quello a cui noi assistiamo ogni giorno è forse peggio della tratta degli schiavi. Qui non vi sono compratori che necessitano di schiavi in buona salute. Si tratta di gente che fugge da luoghi dove non si può vivere e di malviventi che guadagnano sulle loro vite. Di uomini che scaricano in mare altri uomini o li lasciano morire dentro i furgoni. Non vi sono regole, nemmeno le regole senza anima del mercato. E ancora, qui si parla di Stati che costruiscono muri di filo spinato contro uomini che hanno solo mani per aprire varchi. E allora ci vorrebbe un po' di giudizio e se non lo abbiamo un po' di buon senso: noi europei necessitiamo di forza lavoro in cambio della quale possiamo dare una vita dignitosa a chi la sta cercando. Apriamo e lasciamoli entrare tutti, così facendo, da un lato, risponderemmo ancora una volta al mercato, dall'altro, aboliremmo questa nuova tremenda schiavitù.


Film: La ragazza del dipinto, 2013.