domenica 28 ottobre 2012

Grazie a Lucia Annunziata che ha sdoganato Davide Serra

Grazie a Lucia Annunziata che ha sdoganato Davide Serra

La trasmissione di oggi è da vedere e sentire più volte.

http://www.inmezzora.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-342ff0da-d210-4d5a-bf16-41889bdeda11.html

Lettera di Davide Serra a Bersani

Caro Onorevole Bersani,
trovo incredibile che in un Paese con un'evasione fiscale da record, che nessuno dei politici sembra abbia, sinora, voluto veramente combattere, venga definito «bandit» un investitore istituzionle basato a Londra, regolato dall’FSA e dalla SEC e tassato dall’Inland Revenue.

giovedì 18 ottobre 2012

Perché voterò Renzi

Perché voterò Renzi

Voterò Renzi alle primarie, nonostante le articolate e odiose regole imposte dal team Bersani.
Lo voterò arrabbiata perché tra le tante disposizioni del politburo di Bersani vi è anche, sembra, questa regola della firma di una mozione di appoggio al PD. Ma in Italia il voto non è segreto?? Il voto nell'urna è costituzionalmente segreto, quindi a che pro chiedere di firmare una mozione che potrebbe essere benissimo disattesa. E poi gli elenchi, i contro-elenchi etc. etc.
Voterò Renzi perché ha avuto il coraggio di provare. In questo asfittico paese, anche chiedere il diritto alla mensa fa venire l'orticaria alle persone. Sembra di vivere in un paese che reputa disdicevole (parola che segna la mia età!) l'esercizio della cittadinanza. Ogni volta che parli di politica, proponi un'azione, un incontro per discutere di una questione di interesse sociale o ambientale, le persone che ti stanno intorno sembrano divenire sorde, straniere, aliene.
Quindi voto Renzi perché ha avuto coraggio. Il coraggio di usare la parola rottamare, di parlare di asili e collegarlo al lavoro femminile, conti pubblici e di debito pubblico, di futuro, ambiente, turismo. Tutto quello in cui credo.
Soprattutto voterò Renzi, che ho ascoltato a Salerno, in una sala strapiena, senza climatizzazione (!!), senza wi-fi (rotto!!), con alcuni "osservatori", qualche improbabile presenza, in assenza dell'establishment deluchiano, di molti over (moltissimi, quasi il 60% dei presenti superava in cinquant'anni di età), coppie, giovani, famiglie, di destra, di sinistra, ambientalisti.
Lo voterò per aver dato all'incontro un giusto imprinting: "noi non abbiamo bisogno di poltrone, ci sediamo sul parquet". Chiaro richiamo alla signorina che chiedeva di lasciare la prima fila ai sindaci e alle autorità.
Lo voterò soprattutto per aver ricordato (come del resto avrà fatto e farà in ogni suo incontro) di non sprecare questa occasione, un'occasione unica per ognuno di noi di tornare a parlare di politica, fare politica, amare la politica. Direi io, un'occasione unica per noi italiani di esercitare il diritto alla cittadinanza, ormai quasi accantonato in qualche vecchio cassetto.

domenica 14 ottobre 2012

Enrico Berlinguer 
Storie gentili, future memorie
Palazzo Lanfranchi
5-14 ottobre 2012

Ci siamo riusciti! Anche se quasi in chiusura, siamo riusciti a visitare questa bella mostra. La scelta dei curatori di affidarsi ad una struttura essenziale quale contenitore di queste foto narranti e l'uso di un carattere di stampa d'altri tempi proietta immediatamente il visitatore in una dimensione emozionale. E a nulla hanno potuto i continui richiami di mio figlio (chi è questo signore, cosa fa in questa foto e in quest'altra, chi sono queste persone etc. etc.), né l'imminente arrivo del brutto tempo. Siamo rimasti molto e con grande gioia a girovagare per la grandi sale e a  ricordare fatti e eventi di un periodo importante della nostra storia.

mercoledì 10 ottobre 2012

Il tempo corto delle donne

Il tempo corto delle donne

Quasi ogni giorno ci informano che in Italia le donne non percepiscono lo stesso stipendio degli uomini, a parità di ruolo e responsabilità, e non hanno le stesse possibilità di carriera. C'è chi grida allo scandalo e invoca le quote rosa, c'è chi inneggia alla presunta differenza e invita le donne a occuparsi della famiglia. Bene.
L'inizio dell'anno scolastico rappresenta la risposta a ogni domanda. Oggi siamo al 10 di ottobre e la scuola di mio figlio (storica scuola a tempo pieno della città in cui vivo) non ha attivato, né la mensa, né il prescuola. Dato che questo rito iniziatico si ripete ogni anno, se va bene, in un anno riesco a lavorare in modo proficuo e lineare per non più di sei mesi. I conti sono semplici. La scuola inizia a metà settembre e fino alla metà/fine ottobre offre un orario giornaliero di cinque ore, dalle 8,30 alle 13,30. La mamma lavoratrice riesce a raggiungere il posto di lavoro alle 9 per poi lasciarlo intorno alle 13.00. Cosa che spesso porta i capi e i colleghi a dire, ma perché non ti prendi le ferie?