giovedì 3 novembre 2016

Il MicroPunto: Chi sono i poveri oggi?

Torno su un argomento a me caro: il concetto di povertà. Chi sono i poveri? Lo spettro è ampio: i poveri di cultura e d'animo, i poveri di valori e quelli di prospettiva, gli indigenti. Ok, potremmo proseguire. Ma oggi i poveri sono tutti coloro che "sopravvivono".

Il MicroPunto: Thanks Gina!!

L'ingarbugliamento in cui sono finiti gli inglesi a causa della Brexit sembra finalmente trovare una via di uscita grazie a una cittadina britannica di nome Gina, che ha investito l'Alta Corte inglese della responsabilità di definire chi sia titolato a decidere l'uscita del Regno Unito dalla UE. L'Alta Corte ha sentenziato che sarà la House of Commons e non come affermato sinora il Premier May: "solo il Parlamento ha il potere di notificare a Bruxelles la fuoriuscita del paese dalla UE". Si allungano così i tempi della Brexit e si riapre il dibattito; da parte sua la sterlina gradisce. 
Se l'Alta Corte ha riconfermato la superiorità del Parlamento, Gina ha ribadito il diritto di ogni cittadino di esercitare l'istituto della cittadinanza attiva. 


martedì 4 ottobre 2016


Il Micro-punto: la storia non insegna
#lastorianoninsegna
Viktor Orban, l'ungherese, esulta perché parte del suo popolo ha recentemente scelto di non aiutare i migranti, di rifiutare il sistema delle quote proposto dall'Unione Europea. Nel 1956, all'indomani della Crisi Ungherese, si riversarono in Europa centinaia di migliaia di rifugiati ungheresi, per lo più giovani, operai e studenti. Furono accolti tutti dai vicini stati europei, ma anche in Austrialia e in America. Nessuno all'epoca - tempo di guerra fredda - si oppose alle quote.

mercoledì 28 settembre 2016

Il Micro-punto
#riformadellascuola #scuolaarranging

Questa notizia è passata quasi inosservata, tra compleanni vari e ponte sullo stretto. Ci stiamo apprestando a una nuova riforma della scuola elementare e media. Sentiti gli auspici ho avuto la netta sensazione che siamo di fronte al tanto usato home arranging, ovvero prendo un tavolo, lo coloro diversamente, lo dispongo in un altro lato della stanza e voilà il gioco è fatto. Ma la scuola non è un tavolo, né tantomeno una sedia, e se non esiste alla base di questa riforma un'idea chiara, di lungo periodo, non dettata dalle necessità di bilancio, allora non la facciamo questa riforma, lasciamo i nostri figli nell'attuale "non buona scuola", nella speranza che almeno incontrino insegnanti motivati e in grado di motivare (non obbligatoriamente giovani, termine che non è sinonimo di preparazione e passione). 
vedi:   

venerdì 23 settembre 2016

Il Micro-punto 
Fertility Day/Fertility Fake
22 settembre 2016

Di tutta questa storia, di cui parleremo a lungo perché rientra nella miopia classica della classe politica italiana, mi risulta difficile capire perché un avvocato sia stato messo a capo della Comunicazione di un Ministero. Non abbiamo, forse, in Italia bravi comunicatori e bravi giornalisti?

martedì 5 luglio 2016

Brevi annotazioni estive


La direzione del PD e noi italiani\1

Cinque ore di direzione del PD e la noia sale. Non e' la prima volta. La narrazione di Renzi e' pressoche' finita. E l'"esci dal talent" di Cuperlo e' una ventata di aria fresca. Ed e' tutto dire. Cosa manca, cosa stanca? Manca l'Italia. Nei discorsi di ieri c'erano l'Europa, il mondo con il terrorismo internazionale, il sistema economico e il partito, i Dem (come si scrive minuscolo, maiuscolo?). Non c'era ancora una volta l'Italia con la sua cronaca giornaliera: corruzione, femminicidio, disservizi, disoccupazione. Quando il premier afferma che non si deve guardare solo al negativo ha ragione, che occorre promuovere cio' che di buono c'e' e cio' che funziona, non si puo' che essere d'accordo. Ma, se la cronaca ci restituisce un paese sempre piu' violento, inospitale, insicuro, con sempre meno prospettive economiche, allora ci si aspetta che una direzione del PD e, soprattutto il governo, inizi a ragionare sul paese seriamente. Ci si aspetta un programma di medio lungo periodo per affermare a livello europeo e internazionale un'Italia sicura, a vocazione culturale e turistica, possibile luogo di investimenti esteri.
Ci si aspetta che il cuore del dibattito interno di un partito, del partito di governo, sia il futuro del paese, che il primo pensiero del premier sia quello di parlare agli italiani, ci si aspetta che il premier faccia il premier e non il ministro degli esteri.
Ci si aspetta serieta'. Essere seri vuol dire non dire che l'Isis si combatte con la cultura quando noi italiani viviamo chiaramente in un sub-cultura senza appello.

giovedì 23 giugno 2016

 http://www.bbc.com/news/uk-politics-eu-referendum-36602702
BREXIT: l'attesa! 

Sono per nascita cittadina inglese. E lo sono anche per scelta, infatti condivido molto del sistema di "accesso" tipico del Regno Unito (ahimè completamente sconosciuto in Italia). In realtà, sono profondamente europeista. E quindi oggi sono "in pena". Vorrei che Cameron non avesse mai promesso il referendum agli inglesi, che non avesse riaperto una porta estremamente "critica".


giovedì 28 aprile 2016

Tratto da:  http://www.iconfronti.it/italiani-ancora-sudditi-di-un-dio-minore/

 

Italiani ancora sudditi (di un dio minore) 

di Beatrice Benocci

Il voto per il referendum, con il suo esito già scritto, ha finito per sciogliere quei pensieri aggrovigliati che mi perseguitavano da qualche tempo. Quel senso di fastidio che provavo a ogni ultima esternazione del premier ha preso la giusta dimensione e ha trovato una precisa collocazione. Partiamo dall’inizio. Ogni qualvolta che Renzi riproponeva la narrazione di un’Italia bella, vincente, competitiva e acculturata io mi domandavo, ma a chi parla? Di quale paese parla? Senza togliere i meriti ascrivibili a questa compagine politica, il paese è sicuramente bello, ma non vincente, nemmeno competitivo e forse mediamente acculturato.

martedì 16 febbraio 2016

“Io non mi arrendo” e le mie mani nel percolato

di Beatrice Benocci

Stanotte non ho dormito. Ho visto la prima puntata di questa fiction abbracciata a mio figlio dodicenne. Tutto vero, tutto drammaticamente vero. Mentre scorrevano le immagini di quel racconto, ho ripercorso la mia personale esperienza di giornalista di inchiesta e membro di una associazione di volontariato nel campo dello smaltimento illecito dei rifiuti. Mi sono tornate in mente le passeggiate tra i rifiuti di discariche abusive, la volontà di riprendere tutto, le corse con l’operatore per non farsi vedere da chi gestiva quei luoghi (discariche, cave, fabbriche) e, soprattutto, lo schifo. Lo schifo e le mucche che pascolavano sui rifiuti. La faccia del contadino che ci guardava con occhi senza occhi.

venerdì 12 febbraio 2016

Unioni civili e step child adoption


 

Unioni civili e step child adoption

Io sono per l'assoluta libertà personale. Tornerò a breve su questo tema. Per il momento propongo questo bell'articolo di Gianluca Roselli de Il fatto quotidiano sullo stato dell'arte in Europa in tema di unioni civili e step child adoption. 

Unioni civili, matrimoni omosex e stepchild adoption: ecco la mappa dell’Europa sul tema dei diritti  di Gianluca Roselli, Il Fatto Quotidiano, febbraio 2016

 
Unioni Civili, matrimoni omosex e stepchild adoption: ecco la mappa dell'Mentre in Italia le forze politiche si dividono sulla stepchild adoption, ovvero l’articolo 5 del disegno di legge Cirinnà che prevede l’adozione da parte del partner del figlio naturale del “coniuge”, in molti Paesi europei dove vige il matrimonio gay o anche solo le unioni civili è consentita l’adozione tout court, come avviene per le coppie eterosessuali. In alcuni casi l’adozione è stata approvata prima dei matrimoni gay. In altri casi è presente la stepchild adoption. Ma vediamo la situazione Stato per Stato.