domenica 16 dicembre 2012

Privati di un sogno

Privati di un sogno

La vittoria di Bersani alle Primarie ha privato molti di noi di un sogno. Che poi non era un sogno, era la speranza di poter iniziare a vivere in un paese normale, senza compromessini dell'ultima ora, senza Berlusconi e il suo circo, senza l'establishment piddiessino, senza tutto quello che ci rendeva poco cittadini, molto sudditi, molto amari e lontani dalla politica. Siamo stati privati della possibilità di dimostrare a noi stessi di essere un popolo finalmente maturo, in grado di guardare avanti, anche nella decadenza di questi tempi; soprattutto di essere un popolo impegnato nella costruzione di un futuro possibile. Qual'è il futuro che avremmo voluto? Ognuno di noi, forse, aveva un'idea diversa, ma tutti eravamo d'accordo che sarebbe stato un futuro fatto di regole condivise, di priorità vere come la famiglia e il lavoro, come la scuola e la ricerca, l'Università, la piccola e media impresa, l'ambiente e il turismo, l'ecosviluppo. Un'Italia dove sarebbe stato possibile avere figli, tanti, e lavoro, eguali diritti per tutti e vera accoglienza, energie rinnovabili e produttività ... .
Il sogno è finito Bersani e Berlusconi si sono ritrovati (paghi l'uno dell'altro), e subito dopo sono stati defenestrati da qualcuno che guarda avanti, ma non quanto guardavamo noi.