Propongo un interessante articolo di Paola Caridi sulla Siria:
http://invisiblearabs.com/
CONTRO LA GUERRA DEL LEVANTE
Confesso che non avrei mai creduto di dover scrivere questo
commento perché pressata dai miei lettori e da chi, in questi ultimi
giorni, mi ha accusata di nicchiare sull’argomento “Siria”
perché, in fondo, non sono contro il regime di Bashar el Assad.
martedì 22 ottobre 2013
martedì 15 ottobre 2013
Renzi, il futuro e la vocazione del Sud
http://www.iconfronti.it/renzi-il-futuro-e-la-vocazione-del-sud/
Renzi, il futuro e la vocazione del Sud
martedì 1 ottobre 2013
Didattica e storia contemporanea - Confronto bipolare tra storia, politica, sociologia e media
promosso dall'Università degli Studi di Salerno, Dipartimento di Scienze Politiche, sociali e della comunicazione
Nuova scadenza: 21 ottobre 2013
Il
Corso ha l'obiettivo di fornire ai partecipanti strumenti di conoscenza e
di lettura critica di uno degli aspetti più significativi della storia
del '900, quale base di lettura del mondo contemporaneo: il confronto
bipolare. Nello specifico il corso conduce attraverso le principali
tappe storiche dell'ultimo sessantennio e le utilizza per far
comprendere le dinamiche socio-economiche, politiche e culturali del
mondo contemporaneo.
lunedì 9 settembre 2013
Premio Francesca Mansi 2013
http://www.acarbio.org/
Premio Francesca Mansi per l'ambiente
9 settembre 2013, ore 19.30
Piazza Cantilena, Minori
Premio Francesca Mansi per l'ambiente
9 settembre 2013, ore 19.30
Piazza Cantilena, Minori
Stasera, nell'ambito della seconda edizione del premio dedicato a Francesca Mansi, avrà luogo l'incontro/dibattito sul tema "Dissesto idroegologico: dall'alluvione di Atrani del 9 settembre 2010 a oggi, cosa è cambiato in Costiera amalfitana?"
A seguire premiazione dei vincitori del concorso "un premio a te che ti prendi cura di me".
mercoledì 4 settembre 2013
Bersani
Bersani dovrebbe darci un libretto di istruzioni, così riusciremmo a capire cosa dice e perché lo dice.
martedì 14 maggio 2013
Didattica e storia contemporanea - Confronto bipolare tra storia, politica, sociologia e media
Università degli Studi di Salerno
Dipartimento di Scienze Politiche, sociali e della comunicazione
Corso di perfezionamento e aggiornamento:
Didattica e storia contemporanea - Confronto bipolare tra storia, politica, sociologia e media
scadenza bando: 10 settembre 2013
Dipartimento di Scienze Politiche, sociali e della comunicazione
Corso di perfezionamento e aggiornamento:
Didattica e storia contemporanea - Confronto bipolare tra storia, politica, sociologia e media
scadenza bando: 10 settembre 2013
Il
Corso ha l'obiettivo di fornire ai partecipanti strumenti di conoscenza e
di lettura critica di uno degli aspetti più significativi della storia
del '900, quale base di lettura del mondo contemporaneo: il confronto
bipolare. Nello specifico il corso conduce attraverso le principali
tappe storiche dell'ultimo sessantennio e le utilizza per far
comprendere le dinamiche socio-economiche, politiche e culturali del
mondo contemporaneo. Attraverso l'utilizzo di strumenti audiovisivi,
letterari e telematici, il corsista si immerge nel clima
politico-ideologico caratteristico del periodo cosiddetto bipolare,
sperimentandone suggestioni ed emozioni. Le competenze in tal modo
acquisite consentono di distinguere più agevolmente le diverse tappe
evolutive della storia contemporanea italiana e internazionale, con
particolare riferimento al secondo dopoguerra. Il Corso è rivolto a
laureati, docenti di scuola secondaria di primo grado, docenti di scuola
secondaria di secondo grado, professionisti della scuola, studiosi in
possesso di un titolo di studio di livello universitario (Diplomi di
laurea o titoli equivalenti). Il Corso è organizzato su piattaforma
e-learning (FAD).
image:
http://iconicphotos.files.wordpress.com/2009/05/conrad-schumann.jpg?w=700&h=469&h=469
image:
http://iconicphotos.files.wordpress.com/2009/05/conrad-schumann.jpg?w=700&h=469&h=469
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giovedì 2 maggio 2013
Le famiglie preferiscono il tempo pieno (Repubblica.it)
Consiglio il seguente articolo di Repubblica.it sull'utilità del tempo pieno per le famiglie.
http://www.repubblica.it/scuola/2013/05/02/news/famiglie_preferiscono_tempo_pieno-57882155/?ref=HREC1-5
martedì 30 aprile 2013
Ius soli e Movimento 5 Stelle
Ius soli e il Movimento 5 Stelle
Ho appena finito di leggere l'intervista rilasciata dalla Cittadina Lombardi del Movimento 5 Stelle al corriere.it (Dialogo su 10 temi - Dai costi della politica all'anticorruzione) da cui apprendo che il Movimento è favorevole a concedere la cittadinanza agli stranieri nati in Italia "purché questo avvenga in una
cornice di legalità. Se il bambino è integrato e respira la cultura del
Paese". Un'affermazione questa che non vuol dire nulla. Che sa tanto di non voglia di integrazione. Che sottintende una certa paura dello straniero, una difesa di un qualcosa che non sappiamo neanche spiegare, di una italianità di antico retaggio. Bene chi nasce sul territorio di Stati Uniti, Argentina, Brasile e Canada è a tutti gli effetti riconosciuto cittadino di questi paesi, in Gran Bretagna lo ius soli esiste da sempre (dopo il 1983 con qualche modificazione). In questi paesi a nessuno viene in mente di far passare i neonati preventivamente da un processo di integrazione prima di conceder loro la cittadinanza. Altri sono i problemi di integrazione e convivenza civile. Il passo da fare anche in Italia è semplice, concedere a chi nasce su suolo italiano la cittadinanza italiana.
venerdì 22 marzo 2013
Bersani e la barca che affonda
Bersani e la barca che affonda
Dal voto a oggi abbiamo
sentito e visto molto, soprattutto abbiamo osservato come le forze
politiche non abbiano ancora una volta compreso ciò che sta
avvenendo nel paese, compresi i rappresentanti del movimento cinque
stelle. Nell'attendere le decisioni del Capo dello Stato è opportuno
però sottolineare un elemento preciso, da molti osservatori e
giornalisti evidenziato: in un altro paese avremmo avuto un governo
di grande coalizione, di larghe intese. In Italia, a meno di bruschi
risvegli di queste ore, ciò non è e non sarà possibile,
soprattutto per il fermo rifiuto del PD di trovare accordi con il
PDL. Dietro questa posizione vi è la paura di perdere ancora voti,
vi è anche un'idea di "correttezza e moralità" da tenere
in alto come un trofeo e sbandierare contro Berlusconi, vi è il
tentativo di ribadire che la sinistra è altra cosa dalla destra –
chiaramente ben altro dalla destra di Berlusconi. E in questo portare
in alto un trofeo che i cittadini, come è emerso dal voto e dai
sondaggi di queste settimane, non riconoscono al PD si agita e si
muove l'azione di Bersani. Ma nonostante ciò, il PD è egualmente
responsabile dello stato in cui versa il paese, è responsabile per
omissione, per incapacità di ascolto, per una certa supponenza della
sua classe dirigente. Quindi il PD oggi dovrebbe assumersi la
responsabilità di un governo di grande coalizione con il PDL e
accettare l'eventuale sconfitta alle future elezioni politiche.
Dovrebbe accettare di far parte di un governo chiamato a realizzare
pochi punti, ma tutti fondamentali a partire dalla riforma della
legge elettorale.
giovedì 7 marzo 2013
Riapriamo le Case del Popolo!
E' stato, penso per
molti, sconcertante sentire Bersani affermare nel suo discorso post
spoglio elettorale, che il PD non aveva capito sino in fondo
il disagio, la sofferenza e la povertà degli italiani. E allora
riapriamo le case del popolo! Un invito il mio che nasce anche
dall'affermazione, sempre post risultati elettorali, del mio amico
Fabio, che scrive sulla sua pagina fb, "siamo diventati un
partito di pensionati e funzionari pubblici". Che cosa erano le Case del popolo? Erano quei luoghi dove si discuteva di politica, e
non solo. Ho ricordi indelebili di mio padre che andava alla Casa del
popolo, non solo a sentire "che cosa si diceva al partito",
ma anche per chiedere consiglio: alla Casa del popolo si andava a
fare ginnastica, si passava la prima visita dall'ortopedico; le donne
discutevano delle cose da donne (ne ha parlato tante volte Franca
Rame). Era, quindi, un luogo di dibattito e di aiuto. Il popolo della
sinistra ha perso molto in questi decenni: ha perso Berlinguer, una
comprensione del proletariato (chi sono i proletari oggi?), il senso
del confronto, l'incontro con la gente, una visione del futuro e le
Case del popolo. Bersani è figlio di una sinistra ricca, di apparati
privilegiati, lontanissima dal popolo, che manda i propri figli a
studiare all'estero, che si rivolge ai bocconiani per parlare di
lavoro e welfare, che non si confronta (è sotto gli occhi di tutti
ciò che sta avvenendo) con i cittadini e non incontra. Capisco bene tutti coloro che
fanno parte dello zoccolo duro, che attendono da tanto tempo, troppo
tempo, che la sinistra salga al governo; tutti quelli che in questi
anni hanno continuato a votare il PCI, poi DS, ora PD, anche quando
non ne condividevano le scelte e sapevano in cuor loro che non si
sarebbe andati lontano. E allora riapriamole le vecchie e
anacronistiche Case del popolo, forse sarà più semplice ai
dirigenti del PD comprendere in quale stato versa il paese.
sabato 9 febbraio 2013
Dibattiti 13 / La politica e la cultura: una distanza ormai abissale
Dibattiti 13 / La politica e la cultura: una distanza ormai abissale - IConfronti
http://www.iconfronti.it/dibattiti-13-la-politica-e-la-cultura-una-distanza-ormai-abissale/
di Beatrice Benocci
Che
cos’è la cultura se non conoscenza. Un cittadino che conosce è una
risorsa per lo Stato, poiché è in grado di comprendere, scegliere e
quindi svolgere quel ruolo sussidiario di cittadinanza attiva che
risulta necessario quando la politica perde di vista le priorità
fondamentali del vivere comune.
In Italia sembra verificarsi costantemente il contrario. La politica sembra ritenere inesorabilmente i cittadini incapaci di comprendere e quindi di scegliere, così non si attiva per dare loro gli strumenti della conoscenza. Quali sono le priorità del nostro vivere contemporaneo? Le risorse energetiche, la salvaguardia del territorio, inteso come terreno fertile (qui discendono importanti questioni come la lotta alla fame e alla malnutrizione), la lotta ai cambiamenti climatici, l’innovazione, intesa come strumento di aiuto al genere umano e non di ulteriore inquinamento e quindi di danno alla salute pubblica, la tutela del patrimonio ambientale, del patrimonio storico-artistico (se non è questa cultura!), la salvaguardia della salute dei cittadini e quindi la tutela del sistema sanitario nazionale.
In Italia sembra verificarsi costantemente il contrario. La politica sembra ritenere inesorabilmente i cittadini incapaci di comprendere e quindi di scegliere, così non si attiva per dare loro gli strumenti della conoscenza. Quali sono le priorità del nostro vivere contemporaneo? Le risorse energetiche, la salvaguardia del territorio, inteso come terreno fertile (qui discendono importanti questioni come la lotta alla fame e alla malnutrizione), la lotta ai cambiamenti climatici, l’innovazione, intesa come strumento di aiuto al genere umano e non di ulteriore inquinamento e quindi di danno alla salute pubblica, la tutela del patrimonio ambientale, del patrimonio storico-artistico (se non è questa cultura!), la salvaguardia della salute dei cittadini e quindi la tutela del sistema sanitario nazionale.
E potremmo proseguire. Entrando ora nello specifico italiano e ascoltando i politici in questa campagna elettorale apprendiamo che l’Italia ha bisogno di moralità e lavoro, condono fiscale e condono tombale, riduzione progressiva dell’IMU, reddito di cittadinanza, lotta alla criminalità, riduzione dei compensi dei parlamentari, riforma della giustizia, legge sul conflitto di interesse etc etc. Slogan efficaci ma che non ci dicono di cosa ha bisogno il nostro Paese, non consegnano ai cittadini un progetto di largo respiro, una linea di condotta per il futuro. C’è chi parla, in questa campagna elettorale, della necessità di avere una visione; più che di una visione necessitiamo di un progetto Paese che parta dalle nostre competenze e guardi al modo di inserirci nel sistema economico internazionale.
giovedì 7 febbraio 2013
La memoria del Male
La memoria del Malehttp://iunisa.unisa.it/podcast-16-356-6.html?find=.
La Cultura della memoria in Germania
28/01/2013
In Germania si attribuisce un'importanza straordinaria alla cultura
della memoria. Dopo l'esperienza di due guerre mondiali, di due
dittature e della divisione della Germania ciò non deve sorprendere. Che
cosa viene ricordato? Chi ricorda? Come e quando si ricorda? Dove si
ricorda?: sono le domande alle quali questa puntata degli speciali di
Unis@und tenta di dare una risposta. Ma lo fa partendo anche dal
differente approccio alla memoria di italiani e tedeschi. Ospiti della
trasmissione: Manfredo Bertazzoni (autore e scrittore), Susanna Barta
(germanista e docente), Beatrice Benocci (docente presso l'Ateneo
salernitano), Daniele de Luca (docente presso l'Ateneo salentino),
Paolo Paticchio (presidente dell'Associazione Terra del
Fuoco-Mediterranea, che organizza in terra pugliese il "Treno della
memoria"), Miriana Tramontina (profuga dalmata-croata). La conduzione
dell'ultima puntata degli Speciali è affidata a Michaela Sica e
Vincenzo Greco.
venerdì 18 gennaio 2013
Daremo il nostro contributo - Il Manifesto
Ripartiamo dal Medio Oriente. E dalla situazione che si è creata in Mali e in Algeria a causa del radicamento della jihad islamica. Anche l'Iraq sta vivendo momenti difficili, per non parlare della Siria, dove continuano i massacri di civili. L'Italia è chiamata a intervenire.
Propongo l'articolo de Il Manifesto
http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/9071/
Daremo il nostro contributo
di Carlo Lania
Ufficialmente la nuova avventura italiana in Africa potrebbe cominciare
oggi dopo la riunione dei ministri degli Esteri della Ue. Ma già ieri
il titolare della Farnesina Terzi e della Difesa Di Paola hanno
rassicurato Hollande garantendo il «supporto logistico» dell'Italia
alla guerra francese in Mali. «Agiremo secondo quanto previsto dalla
risoluzione 2085 del Consiglio di sicurezza dell'Onu», hanno garantito
ieri Terzi e Di Paola.
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