L'ipocrisia del progresso arretrato
di Marcello Ravveduto
Nel 1997 un gruppo di ragazzi, poco più che ventenni, coniò, per la
campagna elettorale comunale a sostegno dell’allora segretario
provinciale della Sinistra giovanile, lo slogan “Salerno, città giovane
d’Europa”. Un’allegra brigata, nella quale c’era anche il sottoscritto,
che con coraggio e abilità riuscì ad eleggere il proprio “concorrente”.
Nel 2001 lo stesso gruppo ritenne che sarebbe stato giusto fa continuare
a chi scrive l’esperienza in Consiglio comunale per rappresentare la
minoranza dei Democratici di Sinistra. In apparenza vi sembrerà un bieco
scontro tra correnti, invece era il tentativo di difendere il
pluralismo interno ad un partito schiacciato su logiche padronali,
divenute irresistibili dopo la costituzione del Pd.