“Io non mi arrendo” e le mie mani nel percolato
di Beatrice Benocci
Stanotte non ho dormito. Ho visto la prima puntata di questa fiction
abbracciata a mio figlio dodicenne. Tutto vero, tutto drammaticamente
vero. Mentre scorrevano le immagini di quel racconto, ho ripercorso la
mia personale esperienza di giornalista di inchiesta e membro di una
associazione di volontariato nel campo dello smaltimento illecito dei
rifiuti. Mi sono tornate in mente le passeggiate tra i rifiuti di
discariche abusive, la volontà di riprendere tutto, le corse con
l’operatore per non farsi vedere da chi gestiva quei luoghi (discariche,
cave, fabbriche) e, soprattutto, lo schifo. Lo schifo e le mucche che
pascolavano sui rifiuti. La faccia del contadino che ci guardava con
occhi senza occhi.